Published On: Sab, Ott 29th, 2022

30 ottobre 2016, quando il cambio d’ora salvò delle vite

Dopo il tragico terremoto del 24 agosto 2016 che ha colpito il centro Italia ed in particolare i comuni di Amatrice (RI), Accumuli (RI) e Arquata del Tronto (AP) è iniziata una sequenza sismica che è ancora in corso. La replica più forte è avvenuta il 30 ottobre 2016 con epicentro nel comune di Norcia (TR). Una scossa di magnitudo 6,5, la più alta registrata in Italia dal 1980 ad oggi, ha colpito nuovamente i centri già fortemente danneggiati ad agosto dando il “colpo di grazia” a tante strutture. Ulteriori gravi danni si registrarono questa volta in Umbria dove è crollata la secolare chiesa di San Benedetto a Norcia. Mentre si è aperta una faglia sul Monte Vettore fra Umbria e Marche.

La fortuna ha voluto questa volta che tutti i centri della zona fossero stati evacuati. Grazie ad una estesa delimitazione di zone rosse, che subito suscitò allora qualche polemica, non si sono registrate vittime dirette, seppur due persone sono purtroppo decedute da infarto. In realtà le zone però non erano vuote, ma decine di operatori di protezione civile, tecnici e vigili del fuoco stavano operando ormai da settimane sul teatro del cratere sismico per recuperare oggetti, fare le valutazioni di agibilità per il rientro negli edifici e recuperare i beni del patrimonio artistico. L’intento principale delle ispezioni era proprio quello di ridurre le zone rosse e far rientrare i cittadini nelle case non danneggiate.

Operatori di protezione civile ad Amatrice (Credit DPCN)

Anche 6 anni fa come quest’anno la notte fra il 29 e 30 ottobre cadeva fra sabato e domenica e ci sarebbe stato il cambio di orario. Alle 3 del 30 ottobre la lancetta sarebbe tornata alle 2. La scossa è avvenuta alle 7:40 del mattino, ma se non ci fosse stato il cambio di orario sarebbero state le 8:40. Nonostante fosse domenica nel cratere sismico si continuava a lavorare alacremente per salvare il salvabile e valutare il lo stato dei danni, oltre che continuare a gestire l’emergenza nei 62 comuni colpiti. Senza il cambio di orario a quell’ora molti operatori sarebbero stati all’interno degli edifici a fare il loro lavoro, mentre alle 7:40 stavano solo iniziando a giungere sul posto.

Faglia sul Vettore dopo scossa 30 ottobre (Credit INGV)

A quell’ora, oltre ai primi tecnici, c’erano principalmente escursionisti e cacciatori che hanno testimoniato la potentissima scossa che ha definitivamente devastato i borghi del cratere (vedi video). Anche psicologicamente quella ulteriore scossa ha fatto decidere a molte persone di trasferirsi definitivamente lontano da quei luoghi. Inoltre con la scossa del 30 ottobre borghi come Amatrice, Accumuli e Arquata sono stati inesorabilmente rasi al suolo e sono diventati così un foglio bianco dove dover ricostruire da zero: le case, gli edifici, ma anche la comunità.

Dunque come dicevamo la casualità del cambio di orario ha fatto sì che di fatto nessuno fosse negli edifici pericolanti e con molta probabilità si sono evitate numerose vittime. Con l’occasione non possiamo non menzionare l’operato e il coraggio degli operatori della protezione civile, dei vigili del fuoco e di tutti gli altri operatori in emergenza che spesso rischiano la loro vita per salvare le persone e non solo. A loro va il nostro ringraziamento e questo evento e scampato pericolo ci deve far riflettere sui rischi del nostro Paese, ma anche sul grande valore delle persone che operano per il bene altrui. In ultimo pensiero invece lo rivolgiamo ai due piloti della protezione civili, Matteo e Roberto, precipitati nei giorni scorsi con il loro Canadair mentre spegnavano un incendio sull’Etna. 

 

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45