Published On: Sab, Nov 19th, 2022

L’hotel Franco-Suisse, l’unico albergo al mondo a metà fra due stati

I confini sono una linea immaginaria che la società ha deciso di mettere su una porzione di territorio. In alcuni casi questi confini sono naturali e i territori sono separati da montagne, fiumi o mari, mentre altre volte sono davvero solo delle linee convenzionali. In ogni caso, anche quando i “confini sono naturali” a volte sono contesi. Nella storia è piano di eventi che per la bramosia di avere un metro quadrato in più l’uomo è stato capace di uccidere il vicino e di scatenare guerre devastanti.

Il lato svizzero dell’Hotel (Credit autorità svizzere)

Senza però entrare troppo nella filosofia di cosa è un confine andiamo a vedere il curioso caso dell’hotel che si trova esattamente a metà fra la Francia e la Svizzera. L’albergo non poteva che chiamarsi “Franco-Suisse ed è l’unico hotel al mondo ed essere in due stati. Il lato francese della strutura appartiene al Dipartimento Giura, mentre il lato svizzero al cantone vodese.  La struttura ha così due numeri di telefono, due indirizzi e due ingressi uno per Paese e il confine taglia a metà la sala dell”albergo. Attraversando la sala si entra e si esce bellamente dall’Unione europea come se nulla fosse.

La storia di questo confine conteso fra Francia e Svizzera risale ai tempi di Napoleone e successivamente alla restaurazione nel 1815. Il proprietario del terreno, nonostante ricadesse successivamente su due stati, volle costruire comunque il suo hotel con il disappunto delle autorità svizzere.

Il proprietario attuale, il signor Peyron,  orgoglioso di questa particolarità, non nasconde però le difficoltà burocratiche nel gestire una struttura in due stati. La Francia considera la struttura totalmente francese, così come la Svizzera. Peyron ha chiesto alle autorità svizzere il permesso di poter tenere la sua contabilità secondo il diritto francese. Il canone televisivo, invece, egli lo paga in Svizzera poiché in Francia va pagato per ciascun apparecchio. L’elettricità proviene invece dalla Francia, nonostante il contatore sia appeso ad una parete sul territorio svizzero. Per quanto riguarda l’IVA, il 70 per cento va alla Francia e il 30 per cento alla Svizzera, indipendentemente dalla provenienza degli acquisti o dal luogo in cui viene consumato un pasto del ristorante.

Facendo un tour dell’albergo ci sono altre curiosità. Ad esempio in una stanza c’è una finestra che si apre solo verso l’interno sul lato svizzero. La parete si trova infatti esattamente sul confine e siccome quando le autorità svizzere approvarono la costruzione della finestra la Francia non era d’accordo. Nella camera da letto accanto, sul territorio svizzero, si trovano una sopra all’altra una presa francese e una svizzera. Sopra il bancone della brasserie invece sono appese le disposizioni legali sulla mescita di bevande alcoliche sia secondo il diritto svizzero sia secondo quello francese.

Dunque nonostante gli accordi di Shenghen fra Francia e Svizzera non è semplicissima la gestione di questo albergo, ma la volontà di tenerlo aperto è un bel segno che una linea di demarcazione immaginaria non può farci smettere di sognare che un domani i confini in Europa non esisteranno più!

Fonti consultate: Ufficio federale svizzero della dogana e della sicurezza dei confini 

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45