Published On: Mer, Dic 7th, 2022

Tristan da Cunha, uno degli insediamenti umani più remoti

Tristan da Cunha è il nome di un arcipelago dell’Oceano Atlantico meridionale. E’ composto dall’omonima isola principale, l’unica ad essere abitata, e da una serie di isolotti: l’Isola Inaccessible, le Isole Nightingale e l’Isola Gough.

L’ISOLA PRINCIPALE

L’isola principale, il cui nome deriva dal navigatore portoghese Tristão da Cunha che la scoprì pochi anni dopo il 1500, è di origine vulcanica, situata all’intersezione della dorsale medio-atlantica con quella di Walwis; per tale motivo risulta montuosa nella sua quasi totalità, culminante nei 2.062 m s.l.m. del Picco della Regina Maria.
Sull’unica area pianeggiante ubicata sulla costa nordoccidentale, sorge la capitale Edinburgh of the Seven Seas (chiamata dai locali The Settlement).

La capitale sorge alla stessa latitudine di Melbourne ed ha un clima fortemente influenzato dall’oceano e dalle masse tropicali. Nella stagione fredda, che a differenza del nostro emisfero si verifica quando da noi è estate, le cime più alte si ricoprono di neve. Al suolo i valori MEDI registrati grazie alla stazione meteorologica dell’isola Gough (in funzione grazie al Sudafrica dove si alternano annualmente un gruppo di persone), sono compresi tra 17°C e 13°C, ma con una piovosità abbondante, pari a 1681 mm. Frequente è la nebbia e il forte vento a causa della sua ubicazione in pieno oceano.

UNO DEGLI INSEDIAMENTI UMANI PIU’ REMOTI

L’isola è considerato uno dei luoghi abitati più remoti del pianeta

L’isola principale è considerata uno degli insediamenti umani più remoti a causa della distanza dai continenti e alla mancanza di strutture che permettano collegamenti. Ad oggi è infatti raggiunta solo dalle navi di crociera dopo giorni di navigazione (generalmente da Città del Capo, distante 2.810 Km o dal Sud America), dal momento che si trova a 3.500 Km al largo delle Isole Falkland, a circa 2.400 km al largo della costa del Sud Africa e a 2.172 km a sud dell’isola di Sant’Elena.

All’inizio del mese di Novembre 2020, il governo di Tristan da Cunha ha creato una zona di protezione marina tre volte più grande del Regno Unito e la quarta più grande del mondo. Consente di salvaguardare gli elefanti marini in via di estinzione, le specie di squali minacciate, gli uccelli marini rari, i pinguini saltaroccia, l’albatros dal naso giallo minacciato a livello globale e altri animali selvatici.

Attualmente i 238 abitanti dell’isola si dedicano soprattutto al commercio di gamberi ed aragoste, nonchè alla vendita di francobolli e monete, mentre le donne si dedicano alla mungitura delle vacche.
Due degli otto cognomi presenti nella popolazione locale sono di origine genovese (Lavarello e Repetto, tramandati da due naufraghi di Camogli, approdati nel 1892), due sono inglesi (Swain e Patterson), due statunitensi (Hagan e Rogers), uno scozzese (Glass) e uno olandese (Green).

Tristan da Cunha ospita solo circa 85 specie autoctone di piante da fiore o felci, ma quasi la metà di queste, circa 37, non si trova in nessun’altra parte del mondo. Si riproducono due specie di foche: le foche subantartiche e gli elefanti marini meridionali. E’ un vero e proprio paradiso di biodiversità e chiunque volesse raggiungerla può consultare ulteriori info sul sito ufficiale.

Fonti consultate: wikipedia, tristandc.com, copernicus.eu

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it