Published On: Ven, Mar 10th, 2023

Un asteroide potrebbe davvero colpirci il 14 febbraio 2046?

E’ di queste settimane la voce che gira in rete, secondo cui un asteroide scoperto lo scorso 23 Febbraio 2023 da un osservatorio remoto situato in Cile a San Pedro di Atacama, potrebbe impattare sulla Terra il 14 febbraio del 2046; si avete capito bene, proprio il giorno di San Valentino. Per quanto spesso si leggono articoli catastrofistici acchiappa click, che ci dicono che la fine della Terra è ormai vicina, tuttavia questa volta qualcosa di vero potrebbe esserci, anche se molto, molto improbabile.

L’asteoroide incriminato prende il nome di 2023DW, ha un diametro di 50 metri e si tratta di un tipo di asteoridi denominati Earth-Crosser. Questo tipo di asteoridi fanno molti passaggi ravvicinati “vicino” la Terra, nel caso di questo asteroide, si avvicinierà spesso a distanze minime di circa 75000 chilometri, abbastanza da non renderlo pericoloso. Tuttavia i calcoli attuali si basano ancora su poche osservazioni ed è difficile poter determinare con certezza l’orbita a lungo termine di questo oggetto, tuttavia in base ai calcoli effettuati dal NEO Coordination Centre dell’ESA esiste al momento una probabilità dello 0,16% che possa colpire la Terra il 14 febbraio 2046. Anche se potrebbe sembrare di una probabilità davvero bassa, richiede tuttavia un poco di attenzione.

Per poter avere dei dati più precisi, bisognerà osservare l’asteroide nei prossimi mesi e avere a disposizione un buon numero di osservazioni continuate nel tempo e solo allora si potrà determinare se quello 0,16% possa (speriamo di no) aumentare o diminuire.

 

L’orbita nominale do 2023 DW proiettata sul piano dell’eclittica (Crediti: NEOCC/ESA).

 

 

About the Author

- Ingegnere di professione, laureato in Architettura presso L'università Mediterranea di Reggio Calabria e Ingegneria Civile presso l'Università Roma Tre. Divulgatore scientifico, è direttore del Parco Astronomico Lilio di Savelli e ricercatore nel campo degli asteroidi, comete, esopianeti e GRB in collaborazione con importanti enti internazionali. Ha all'attivo diverse pubblicazioni sia a carattere scientifico che divulgativo su importanti riviste del settore astronomico. Nel 2015 ha fondato la prima startup aerospaziale italiana che realizza e noleggia sonde stratosferiche tramite pallone sonda a enti di ricerca e Università. Nel 2020 la IAU gli ha intitolato l'asteroide 2003 DS15 e che ora porta il suo nome.