Published On: Sab, Mar 18th, 2023

Dragonfly, alla ricerca della chimica che porta la vita

La complessa chimica di Titano, il più grande satellite naturale di Saturno, rappresenta una destinazione ideale per studiare i processi chimici prebiotici e la potenziale abitabilità di un ambiente extraterrestre. A tal proposito la Nasa, nel 2027, sta progettando una nuova missione verso la luna del “signore degli anelli”, che potrebbe far luce sui tipi di passaggi chimici che hanno portato la vita sulla Terra.

LA MISSIONE DRAGONFLY

La missione Dragonfly trasporterà uno strumento chiamato Dragonfly Mass Spectrometer (DraMS), progettato per aiutare gli scienziati a studiare a distanza la composizione chimica della superficie. E’ stato sviluppato in parte dallo stesso team di Goddard che ha sviluppato la suite di strumenti Sample Analysis at Mars (SAM) a bordo del rover Curiosity. Un’idea che sfrutta metodi sicuri già applicati su Marte.

Per raggiungere l’obiettivo, l’aeromobile robotico sfrutterà la bassa gravità e l’atmosfera densa di Titano per volare tra diversi punti di interesse sulla superficie del satellite, sparsi a diversi chilometri di distanza. Ciò consentirà a Dragonfly di trasferire l’intera suite di strumenti di luogo in luogo, fornendo la possibilità di analizzare campioni in ambienti con diversa storia geologica.

DRaMS E DrACO

I campioni di dimensioni inferiori ad un grammo verrano prelevati da un altro strumento, il Drill for Acquisition of Complex Organics (DrACO), e portati all’interno del corpo principale del lander, in un luogo che ospita lo strumento DraMS. Successivamente saranno irradiati da un laser a bordo o vaporizzati in un forno per essere misurati.

DraMS è progettato per esaminare le molecole organiche che possono essere presenti su Titano, la loro composizione e distribuzione in diversi ambienti di superficie. Esse contengono carbonio e sono utilizzate da tutte le forme di vita conosciute. Sono interessanti per comprendere la formazione della vita perché possono essere creati da processi viventi e non viventi. Scenderà sulla superficie di Titano nel 2030. 

 

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it