Published On: Ven, Set 15th, 2023

Anidride carbonica, tra emissioni pro capite e cumulative

La rivoluzione industriale iniziò nel XVIII secolo e le emissioni globali di anidride carbonica aumentarono circa un secolo dopo. L’industrializzazione dell’Europa occidentale e di alcune parti di Stati Uniti e Canada avvenne rapidamente, portando a un aumento significativo delle emissioni di carbonio nel XIX secolo. Al contrario, Cina e India iniziarono più tardi, anche se la Cina sta ora accelerando questo processo. Entrambi i paesi sono indietro rispetto agli Stati Uniti, sia in termini di emissioni pro capite che di emissioni totali cumulative. Ad esempio, nel 2021, la Cina aveva bisogno di circa 15 anni per eguagliare le emissioni storiche degli States, mentre l’India avrebbe impiegato circa 135 anni.
Va notato che le emissioni di un paese non sono completamente indipendenti da quelle di altri paesi. Gran parte dell’aumento delle emissioni della Cina è dovuta infatti al settore manifatturiero, con molti dei prodotti destinati ai consumatori statunitensi. Ad esempio, nel 2020, gli Stati Uniti hanno importato beni dalla Cina per un valore di 450,4 miliardi di dollari, contribuendo così alle emissioni cinesi.

IL “CARBON BUDGET”

Gli Stati Uniti, insieme ad altri paesi, sono parte dell’Accordo di Parigi del 2015, il quale mira a limitare l’aumento delle temperature globali a meno di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, con l’obiettivo di limitarlo a 1,5°C. Per raggiungere questi obiettivi è necessario limitare le emissioni globali di anidride carbonica provenienti dalla combustione di combustibili fossili e da altre fonti. Queste emissioni devono rientrare in un “budget del carbonio“.
Il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) ha stabilito che per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, l’umanità deve moderare le emissioni a non più di 500 miliardi di tonnellate. Per porre un freno a 2,0°C, il budget del carbonio è di 1.350 miliardi di tonnellate. Le stime più recenti del Global Carbon Project indicano che per avere una probabilità del 50% di raggiungere l’obiettivo di 1,5°C, le emissioni future dovrebbero essere limitate a 380 miliardi di tonnellate, mentre per l’obiettivo di 2°C, il budget rimasto è di 1.230 miliardi di tonnellate.

Credit: Mauna Loa Observatory – NOAA

Oggi, secondo un’analisi condotta da Scientific American basata sulle emissioni storiche per paese e sulla popolazione mondiale, gli Stati Uniti hanno superato il loro budget. Questo significa che il paese ha emesso più anidride carbonica di quanto sarebbe stato equo rispetto alla sua popolazione. Ma non è l’unico: anche altri paesi come la Russia, l’Unione Europea e i principali emettitori pro capite come il Qatar, il Bahrein e il Kuwait hanno superato il proprio budget di carbonio.
La grande popolazione degli Stati Uniti contribuisce a questa spesa eccessiva, ma va notato che paesi come Cina e India, con popolazioni quattro volte maggiori rispetto agli Stati Uniti, hanno una responsabilità ancora maggiore per le attuali condizioni delle emissioni di carbonio. Nel 2021, la popolazione degli Stati Uniti era di 337 milioni, mentre quella della Cina era di 1,43 miliardi e quella dell’India era di 1,41 miliardi.

PAROLA D’ORDINE: RIDUZIONE

Gli aumenti passati e futuri delle emissioni di gas serra da parte di paesi come la Cina non esentano gli Stati Uniti dalla responsabilità di ridurre le emissioni. Dal punto di vista fisico qualsiasi riduzione contribuisce a limitare l’aumento futuro delle temperature, dal momento che l’anidride carbonica è un gas serra a lunga durata che rimane nell’atmosfera per migliaia di anni.

Le attività antropiche

I potenti del mondo devono fare sforzi significativi per ridurre le emissioni di carbonio e rimanere entro il carbon budget, se vogliono limitare il riscaldamento globale e mitigare i cambiamenti climatici. Tuttavia, l‘aumento delle emissioni provenienti da Cina e India potrebbe superare le emissioni totali degli Stati Uniti, portando il riscaldamento globale oltre gli obiettivi di 1,5°C e 2°C. 

Nonostante gli Stati Uniti non siano più i leader mondiali nelle emissioni annuali totali di anidride carbonica, nel 2021 ne hanno ancora rilasciato una quantità significativa, corrispondente al 13,49% delle emissioni globali totali, superando di oltre il doppio quelle di tutti i 28 paesi dell’Unione Europea messi insieme. Questo scenario contribuirà ulteriormente al riscaldamento globale, insieme al contributo delle passate emissioni.

Pertanto, qualsiasi emissione futura potrebbe ostacolare gli sforzi per combattere il riscaldamento globale.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it