L’Islanda si prepara ad una probabile eruzione vulcanica
L’Islanda ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta a una serie di forti terremoti che hanno colpito la penisola sud-occidentale di Reykjanes, innescando timori di un’eventuale eruzione vulcanica.
L’ufficio meteorologico islandese ha infatti avvertito che la possibilità è concreta e potrebbe verificarsi nei prossimi giorni.
Ciò a causa dell’accumulo di magma rilevato a circa 5 Km di profondità in un’area nei pressi del comune di Grindavik, nel quale risiedono 4.000 abitanti. Le autorità, pertanto, hanno provveduto ad attivare piani di evacuazione, lasciando il tempo di organizzare i rispettivi spostamenti.
La sequenza sismica è stata intensa, con oltre 24.000 eventi registrati da ottobre, incluse quasi 800 scosse sismiche nell’arco di una giornata, con picco di magnitudo 5.2.
Alcuni tremori sono stati avvertiti anche nella capitale Reykjavik, a circa 40 chilometri di distanza. La nave pattuglia Thor è stata inviata a Grindavik per motivi di sicurezza, mentre rifugi di emergenza e centri di assistenza sono stati aperti nella zona. La Blue Lagoon, una famosa destinazione turistica, ha chiuso per precauzione, e l’impianto geotermico di Svartsengi ha attivato piani di emergenza per proteggere i residenti e i lavoratori.
L’Islanda, con 33 sistemi vulcanici attivi, è vulnerabile a eruzioni vulcaniche date le sue caratteristiche geologiche. Gli ultimi eventi seguono le eruzioni avvenute nel 2021, 2022 e luglio 2023, con l’Isola che si prepara a fronteggiare le sfide di una nuova fase di attività vulcanica potenzialmente duratura.