Published On: Mer, Dic 13th, 2023

Storico appello a Dubai: un mondo senza combustibili fossili entro il 2050

A Dubai i rappresentanti di quasi 200 nazioni hanno raggiunto un accordo storico al vertice COP28, sottolineando la necessità di abbandonare i combustibili fossili per affrontare la crisi climatica globale. Dopo 13 giorni di negoziati, la leadership degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato il consenso mondiale, sottolineando l’importanza di un’impegno collettivo. Il presidente della COP28, Sultan Al Jaber, ha elogiato gli sforzi dei partecipanti, sottolineando la flessibilità e l’interesse comune al di sopra di quello personale. Tuttavia, alcuni ambientalisti hanno sollevato dubbi sul suo ruolo, capo della compagnia petrolifera nazionale degli Emirati Arabi Uniti. Ma andiamo con ordine. 

GIUSTAMENTE ORGOGLIOSI

Gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato di essere “giustamente orgogliosi” del loro ruolo nel promuovere un “cambiamento trasformativo” sulla Terra, sottolineando l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi CelsiusL’accordo, una svolta dopo 28 anni di vertici sul clima, ha chiesto “l’abbandono dei combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, per raggiungere lo zero netto entro il 2050“. Questa è la prima menzione di tutti i combustibili fossili nei vertici climatici delle Nazioni Unite.

PREOCCUPAZIONI PER POSSIBILI “SCAPPATOIE”

Mentre alcuni osservatori vedono questo accordo come un “progresso storico”, gli stati insulari hanno espresso preoccupazioni per la mancanza di una richiesta di “eliminazione graduale” di petrolio, gas e carbone, responsabili di circa tre quarti delle emissioni globali. L’accordo ha inoltre stabilito obiettivi a breve termine, mirando a ridurre le emissioni di gas serra del 43% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Tuttavia, alcuni critici indicano che ci sono ancora “scappatoie”, poiché l’accordo affronta solo l’uso di fossili nel settore energetico, trascurando settori industriali come la produzione di plastica e fertilizzanti.

Sebbene l’accordo non utilizzi esplicitamente il termine “eliminazione graduale” dei combustibili fossili, alcuni ambientalisti ritengono che il testo apra la porta a interpretazioni ambigue, permettendo potenzialmente ai produttori di gas naturale di continuare la loro attività.

In conclusione, nonostante i progressi, molti osservatori sottolineano che c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi climatici e garantire un futuro sostenibile per il pianeta.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it