Published On: Gio, Dic 21st, 2023

Tracce di prodotti per la cura personale nelle nevi delle isole Svalbard

Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISP) ha rivelato la presenza di tracce di contaminanti riconducibili ai prodotti per la cura personale sui ghiacciai dell’arcipelago delle Svalbard, al Polo Nord. I risultati, pubblicati sulla rivista Science of the Total Environment, sottolineano come il deposito sia avvenuto principalmente durante l’inverno artico.

LO STUDIO

Lo studio si è focalizzato sulla distribuzione spaziale e stagionale di tali contaminanti nel manto nevoso di cinque ghiacciai situati nella penisola di Brøggerhalvøya, durante il progetto Arctic Field GrantLa diversità dei siti selezionati, prossimi agli insediamenti umani e in località remote, ha consentito uno studio approfondito della presenza e del comportamento dei contaminanti emergenti. Tra i composti identificati, alcuni non erano mai stati rilevati prima nella neve artica.

Secondo Marianna D’Amico, studentessa di dottorato presso l’Università Ca’ Foscari Venezia e primo autore dello studio, “i risultati mostrano che la loro presenza può essere attribuita al ruolo del trasporto atmosferico a lungo raggio, con concentrazioni più elevate rilevate nei depositi invernali provenienti dall’Eurasia.” La loro distribuzione varia con l’altitudine, con Ottocrilene e Benzofenone-3 che mostrano concentrazioni più elevate sulle cime dei ghiacciai, suggerendo un viaggio da latitudini più basse attraverso la circolazione atmosferica.

PROTEGGERE L’AMBIENTE ARTICO

L’importanza di comprendere il trasporto e il deposito di questi contaminanti nell’Artico è sottolineata da Marco Vecchiato, ricercatore di Chimica Analitica a Ca’ Foscari, che evidenzia l’uso di filtri UV, normalmente presenti nelle creme solari, come esempio chiave. Con il cambiamento climatico che colpisce quattro volte più velocemente l’Artico rispetto al resto del mondo, la tutela dell’ecosistema locale diventa cruciale. I dati raccolti saranno fondamentali per i programmi di monitoraggio del territorio e per affrontare gli effetti nocivi sugli organismi acquatici. Inoltre, quantificare la reimmissione nell’ambiente durante lo scioglimento delle nevi sarà essenziale per proteggere l’ambiente artico di fronte alle rapide variazioni climatiche in corso.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it