Published On: Mar, Apr 14th, 2020

La disgregazione della cometa Atlas dall’Osservatorio Astronomico Nastro Verde

La frammentazione della cometa Atlas è ora ufficiale. A chiarirlo le immagini gentilmente concesse a Geomagazine.it da Nello Ruocco, riprese dall’osservatorio Nastro Verde di Sorrento. Scoperta il 28 Dicembre 2019 dal programma Atlas nelle isole Hawaii, questo corpo ghiacciato dall’orbita quasi parabolica, aveva dapprima aumentato la sua Magnitudine (la luminosità) in maniera considerevole, prima di affievolirsi a causa dell’evento di divisione.
C/2019 Y4 mostra ora svariati frammenti principali, come evidenziato dall’immagine finale ottenuta con una somma di 120 esposizioni da 30 secondi ciascuna. La divisione di piccole comete a causa del Sole non è un evento inconsueto; queste vagabonde spaziali trascorrono la maggior parte della loro vita nelle profondità del Sistema Solare esterno, dove le temperature sono estremamente gelide. Nel loro avvicinarsi al sistema solare interno, il calore della nostra stella causa una sublimazione dei suoi strati di ghiaccio più esterni, generando una coda di detriti. Le alte temperature a cui talvolta sono sottoposte, determinano uno shock termico che possono generarne la frammentazione del nucleo. Atlas potrebbe essere tuttavia il risultato di un precedente evento di frammentazione della grande cometa C/1844 Y1, osservata ufficialmente l’ultima volta il 9 Marzo 1845. C/2019 Y4 raggiungerà il punto di massimo avvicinamento alla Terra il prossimo 23 Maggio e giungerà al Perielio (il punto più vicino alla nostra stella) il 31 Maggio 2020.

Riferimenti bibliografici e fotografici: Osservatorio Nastro Verde di Sorrento, Nello Ruocco, jpl.nasa.gov 

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it