Published On: Gio, Mag 14th, 2020

La grande tempesta solare del 14-15 Maggio 1921

Il 12 Maggio 1921 la gigantesca macchia solare AR1842 fu la causa di una delle più grandi espulsioni di massa coronale (CME) che la storia ricordi. Due giorni dopo le correnti elettriche indotte dall’attività geomagnetica si propagarono attraverso le linee telefoniche e telegrafiche, riscaldandole fino al punto di combustione.

Andarono ko anche i sistemi telegrafici in Australia, Brasile, Danimarca, Francia, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.
Durante il picco della tempesta, il 15 maggio, le aurore polari illuminarono i cieli sino al Texas, mentre nel Pacifico si resero visibili anche dalle isole Samoa e Tonga.

I ricercatori si sono da sempre posti il quesito di cosa accadrebbe se tale evento si verificasse oggi. Jeffrey Love della US Geological Survey, ha analizzato i dati passati, riscontrando alcune sorprese.
La tempesta raggiunse un massimo stimato di Dst (Disturbance storm time) pari a 907 ± 132 nT, un’intensità paragonabile a quella dell’evento Carrington“, spiega. L’evento del 1859, pertanto, aveva una nuova tempesta rivale.

Oggi, a 99 anni da quel giorno, un evento di tale portata causerebbe vasti blackout, profonde modifiche alle orbite dei satelliti e disturbi sui segnali GPS, con significativo impatto sulla logistica e sui servizi d’emergenza.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it