Published On: Mar, Set 15th, 2020

Yellowstone: 91 scosse in 24 ore, alcune di origine antropica

Secondo lo United States Geological Survey (USGS), uno sciame di 91 terremoti, Giovedì, ha ‘scosso’ la regione del Parco Nazionale di Yellowstone in sole 24 ore.

Sebbene sia una delle aree più sismiche degli Stati Uniti, dove in media si registrano 1500-2000 eventi ogni anno, la presenza del supervulcano pone una certa inquietudine. A conferma di un precedente articolo, tuttavia, i ricercatori ribadiscono che lo sciame sismico osservato non è nemmeno paragonabile in termini di numero e di magnitudo a quello più intenso mai registrato.

L’area del Parco Nazionale ha vissuto in passato sciami con centinaia di eventi tellurici nel corso di un singolo giorno; ne è un esempio quello avvenuto tra Giugno e Settembre del 2017, quando 2400 scosse con magnitudo massima di 4.4 crearono una certa apprensione. Al contrario, quello dei giorni scorsi ha fatto registrare scosse comprese tra magnitudo 0.1 e 2.8. Inoltre, le 91 scosse registrate dai sismografi includono alcune false rilevazioni, dovute a tremori antropici, create da un esperimento condotto dall’Università dello Utah e dall’Università del New Mexico tra Old Faithful, West Thumb, Canyon Village e Lake Butte.

La ricerca ha incluso veri e propri veicoli giganteschi del peso di 70.000 libbre, i quali hanno inviato energia a bassa frequenza attraverso il terreno; essi hanno contribuito a creare immagini della parte superiore della camera magmatica di Yellowstone, con l’aiuto di centinaia di sismografi temporanei situati in tutto il parco.

Secondo l’USGS non ci sono i segnali di un’eruzione imminente. Lo stesso esperimento in corso ha mostrato che la camera magmatica di Yellowstone è per lo più solida, e che lo sciame sismico ha rappresentato solo una buona occasione per portare a termine lo studio. Si è trattato, inoltre, dell’evento meglio individuato dagli strumenti.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it