Published On: Lun, Nov 9th, 2020

Wind of Change, quella canzone che segnò la svolta

Spesso l’arte e la musica seguono le vicende contingenti della storia e possono avere più forza di azioni politiche. Facciamo, dunque, un salto alla fine degli anni ’80/inizi anni ’90’, quando i venti del cambiamento soffiavano forte sul mondo e sull’Europa. A quell’epoca c’era ancora il muro di Berlino e l’Europa, dopo oltre 40 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, era divisa nel blocco occidentale e nel blocco sovietico.

Cernobyl, uno dei simboli del decadimento del blocco sovietico (Credit Pixabay)

Questi schemi, che avevano guidato il mondo per tanti decenni ed erano stati alla base della guerra fredda, iniziavano a scricchiolare. L’Unione Sovietica stava perdendo la sua leadership e il suo prestigio era sempre più debole. I paesi del blocco dell’Est premevano per uscire da questo giogo che li aveva cullati per tanti anni.

Come dicevamo l’arte può essere portatrice di cambiamento o il simbolo di una rivoluzione. “Wind of Change” (vento del cambiamento) degli Scorpions fu il pezzo simbolo della fine dei blocchi occidentale e orientale. Gli Scorpions, rock band di Hannover nella allora Germania dell’Ovest, furono i portatori di questo messaggio.

Fiume Moscova a Gorky Park, Mosca (Credit Pixabay)

Klaus Meine, uno dei parolieri e membro della band, partecipò nell’agosto del 1989 ad un concerto a Mosca. Era l’inizio del disgelo. Klaus sentì proprio lì quel vento del cambiamento che anche i giovani russi volevano. Passeggiando per un parco di Mosca arrivò l’ispirazione e poi il testo consegnato alla storia. Gli Scorpions, già qualche anno prima, furono il primo gruppo occidentale a varcare la “cortina di ferro“.

Il pezzo uscì subito dopo la riunificazione della Germania ed ottenne un successo globale con diversi premi, la canzone rappresentò la nascita di un nuovo mondo, l’Europa che tornava a non essere più separata “da un muro” e di fatto la conclusione della guerra fredda.

I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change

Uno dei passaggi iniziali e chiave della canzone, recita che Klaus stava percorrendo il fiume Moscova, lungo il Parco Gorky, ascoltando il vento del cambiamento.

Let your balalaika sing
What my guitar wants to say

Questo altro passaggio chiave è una esortazione affinché la balalaica, uno strumento a corde di origini russe, porti il messaggio che la chitarra di Klaus vuole dire. Ovviamente il messaggio è un messaggio di pace.

Dunque Wind of Change, che ascoltata oggi, può dire poco, resta un simbolo della nostra storia recente e che ancora oggi guida il mondo in cui viviamo. Forse non è il mondo che auspicavano gli Scorpions, ma è pur sempre il messaggio che conta che è sempre valido.

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45