Published On: Mar, Gen 5th, 2021

Yellowstone: il risveglio dei geyser in quiescenza non predicono l’eruzione vulcanica

I geyser del parco nazionale di Yellowstone si trovano appena al di fuori della grande e dinamica caldera vulcanica e il loro risveglio dopo anni di quiescenza non è in alcun modo sinonimo di un’eruzione imminente.

Lo rassicurano gli scienziati dell’Università della California, secondo cui queste esplosioni idrotermali non trovano correlazioni con il movimento del magma sotterraneo.

Quando un geyser in quiescenza si risveglia dopo anni, com’è accaduto allo Steamboat nel 2018, alcuni ipotizzarono il risveglio del supervulcano. Tuttavia, nonostante gli stessi geyser rappresentino uno dei pericoli maggiori, in quanto assolutamente imprevedibili e solitamente privi di precursori, possono essere spiegati con l’espulsione di acqua bollente che viene in contatto con la roccia calda.

I geyser

E’ un fenomeno che porta leggeri bradisismi nel terreno circostante e una maggiore sismicità, oltre ad un maggior calore irradiato nell’atmosfera adiacente; ma l’eruzione dello Steamboat non è stato associato a nessun altro risveglio dei geyser adiacenti. Inoltre, la temperatura delle acqua sotterranee non è aumentata.

Lo Steambot geyser gode di un serbatoio molto profondo, ed è per tale motivo che erutta la colonna di vapore più alta conosciuta (sino a 115 metri). Più profondo è il serbatoio, maggiore sarà la pressione e di conseguenza la temperatura di ebollizione, e con un valore termico più alto l’acqua ha più energia.

La sua variabilità eruttiva dipende, con molta probabilità, dalle precipitazioni e dallo scioglimento della neve.

A conferma di tale teoria, la carenza d’acqua piovana ha dimostrato che il geyser Old Faithful non ha eruttato per circa un secolo tra il XIII e il XIV secolo.  

Lo studio sarà pubblicato in Proceedings of the National Academy of Sciences.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it