Published On: Mer, Mar 10th, 2021

Raro meteorite recuperato nel Regno Unito

Lo scorso 28 Febbraio un bolide ha illuminato i cieli del Regno Unito e del Nord Europa. Parte del corpo roccioso è riuscito a raggiungere il suolo superando la protezione offerta dall’atmosfera, assumendo la denominazione di meteorite.

Il detrito più grande, del peso complessivo di 300 grammi è atterrato su un vialetto della piccola città di Winchcombe nel Cotswold, mentre altri frammenti sono stati ora recuperati nell’area locale.
La pietra spaziale è stata recuperata velocemente grazie alle webcam installate in tutto il paese, che hanno consentito di ricreare la traiettoria di volo e la sua origine.

E’ emerso che il meteorite è una condrite carbonacea, e rappresenta un evento raro che consente di far luce sulla formazione dei pianeti come la Terra.

LE ANALISI

Dopo l’identificazione, i detriti sono stati trasportati al Museo di Storia Naturale, dove saranno poi accuratamente classificati. Le meteoriti non sono radioattive – non emettono radiazioni nocive – ma contengono elementi che sono instabili e si disgregano. Ed è quindi necessario misurare la quantità degli elementi che decadono molto rapidamente, al fine di ottenere informazioni preziose.

Credit: Richard Greenwood, The Open University

L’età di queste rocce spaziali si attesta intorno ai 4,5 miliardi di anni e sono quindi molto più antiche di qualsiasi roccia terrestre. Sono quasi sempre frammenti di asteroidi attratti dall’attrazione del Sole o della Terra dopo aver viaggiato per migliaia di anni nello spazio. Ogni anno oltre 1000 meteoriti raggiungono il suolo, tuttavia è raro recuperarle subito dopo l’impatto.

Nel Regno Unito, tra l’altro, si tratta della prima condrite ritrovata e il primo meteorite da 30 anni ad oggi. L’ultimo, infatti, fu recuperato nel 1991 in un giardino residenziale.

Le condriti carbonacee, come quella appena scoperta, sono costituite da una miscela di minerali e composti organici, compresi gli amminoacidi. Sono i materiali più primitivi e incontaminati del sistema solare e possono fornire informazioni uniche su dove si sia formata l’acqua e gli elementi costitutivi della vita.

Rispondono, quindi, ad alcune delle più grandi domande poste dalla comunità scientifica. Si distinguono come pietre nere o polvere e ogni ritrovamento dovrebbe essere sempre segnalato agli enti preposti.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it