Published On: Dom, Mag 29th, 2022

Clima: Cogne, bilancio finale precipitazioni inverno 2021/22

A fine febbraio 2022 avevamo pubblicato l’analisi climatica del 2021 elaborando i dati estrapolati dalla stazione meteo-climatica di ARPA-VdA posta vicino al belvedere di Gimillan.  

E’ notorio come questo inverno sia stato molto siccitoso in tutto il nord-ovest. La scarsità di precipitazioni si è fatta sentire anche sui livelli del Po così come sullo spessore dei ghiacci del Gran Paradiso. Proprio nei giorni scorsi i tecnici del Parco Nazionale Gran Paradiso hanno riscontrato uno spessore esiguo del manto nevoso sul ghiaccio del Grand Etret. Ne abbiamo parlato in un articolo.

Estratto mappa GIS siccità Gen-Mar 2022 (Credit G.Cutano, elaborazione dato CNR)

Oltre alle evidenze dei livelli idrometrici e di spessore dei ghiacci, anche il CNR, mediante i suoi indici di siccità ha evidenziato come i tre mesi di inizio 2022 si sia registrata una siccità definita estrema. 

Andiamo a vedere però cosa è successo a Cogne ed in particolare a Gimillan. Abbiamo analizzato i 5 mesi “invernali” e cioè novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo di tutta la serie di dati a disposizione dall’inverno 1995/1996 a quello 2021/2022. A rigor di logica novembre e dicembre sono tecnicamente mesi autunnali, ma viste le quote di Cogne possiamo considerarli “mesi freddi”. Va comunque detto che novembre è comunque spesso ancora interessato dalle piogge autunnali e quindi è un mese tutto sommato umido. 

Valanga dicembre 2008 (Credit Regione Valle d’Aosta)

Se prendiamo dunque i dati di precipitazione (indipendentemente che siano piogge o neve) di questi 5 mesi degli ultimi 27 anni vediamo come quelli del ’21/22 sono relativamente bassi, ma non i più bassi in assoluto della serie. Le precipitazioni cumulate di questi 5 mesi sono pari a 126,6 mm contro una media storica di 189,6 mm. In realtà fu la stagione (lunga) dello scorso anno quella in assoluto più siccitosa con soli 76,6 mm da novembre 2020 a marzo 2021. Dobbiamo andare al 1999/2000 per trovare valori simili a quelli dello scorso anno dove si registrano solo 86 mm. Non sarà invece difficile immaginare che il valore record si registrò nel 2008/2009 con 399 mm di precipitazione cumulata nei 5 mesi in analisi. Come dimenticare la perturbazione che portò oltre 2 metri di nevi a Cogne e provocò l’enorme valanga sopra Buthier. 

Proviamo però a focalizzarci invece sui mesi di fatto strettamente invernali, dunque gennaio, febbraio e marzo 2022. Restringendo a questi 3 mesi appare evidente come il dato sia estremamente basso e il più basso degli ultimi 27 anni. Sono solo 15,6 i mm di precipitazioni cadute sul territorio di Cogne. Il record negativo precedente apparteneva al 2005 con 22,8 mm. La media storica (1996-2022) di questi tre mesi è pari a 76,7 mm. Certamente bisogna affermare che i mesi invernali sono comunque già molto secchi e sono storicamente sempre i meno umidi dell’anno con medie mensili storiche attorno ai 25 mm, contro gli 86 mm di maggio e i 74 mm di ottobre. 

Dunque “l’inverno” appena trascorso in qualche modo si è “salvato” grazie al colpo di coda autunnale di novembre e dicembre 2021, perchè i primi 3 mesi del 2022, quelli realmente invernali, sono stati davvero secchi. Di fatto gennaio e febbraio ci sono state precipitazioni prossime allo zero. Ribadendo che l’inverno in Valle di Cogne e in tutto il nord-ovest, è comunque molto siccitoso rispetto ad altre aree d’Italia, quest’anno possiamo però registrarlo fra gli anni di siccità estrema. Teoricamente dopo due anni consecutivi siccitosi, potremmo aspettarci anni nuovamente umidi come erano stati quelli dell’ultimo lustro degli anni 2010.

Sotto gli andamenti degli ultimi 27 anni con i dati che abbiamo elaborato.

Dati ultimi 27 inverni (Elaborazione G.Cutano su dati Arpa VdA)

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45