Published On: Mar, Feb 7th, 2023

I terremoti più distruttivi degli ultimi 25 anni

Ogni anno sulla Terra si verificano circa 500.000 terremoti, dei quali 1/5 avvertiti dalla popolazione e 100 portatori di danni.

Quelli di origine naturale vengono suddivisi in tre categorie: tettonici, vulcanici e da crollo. I primi hanno origine dai movimenti delle faglie e rappresentano quelli più distruttivi in termini di gravità e magnitudo; ed inoltre sono i più diffusi. Quelli di origine vulcanica sono meno diffusi e hanno una potenza più bassa. Ed infine quelli da crollo sono solitamente localizzati e con energia limitata.

I terremoti più distruttivi degli ultimi 25 anni. Fonte USGS, credit Geomagazine.it

L’area più sismica al mondo dove si verifica il 90% di tutti i terremoti del globo e l’81% di quelli più intensi, è nota come Cintura di fuoco del Pacifico. Lunga 40.000 Km, ha una forma analoga ad un ferro di cavallo e si estende lungo i bordi dell’Oceano omonimo. E’ nota, inoltre, per contenere il 75% dei vulcani attivi.

Tra i terremoti più intensi si ricorda quello del 1960 di Valdivia che sconvolse il Cile: con una magnitudo di 9.5, è ancora oggi il sisma più distruttivo mai registrato.
Meno nota della precedente è la cintura alpino-himalayana, che allo stato attuale rappresenta la seconda area più sismica del mondo. Qui si verificano circa il 5%-6% di tutti i terremoti e il 17% tra quelli più intensi.

I terremoti più intensi provocano, attraverso il crollo di edifici o nei casi più estremi attraverso tsunami e/o frane, decine di migliaia di vittime. Negli ultimi 25 anni se ne sono susseguiti molteplici, come da sempre avviene sul nostro pianeta. In questa lista diffusa dall’USGS, ne vengono riportati 16 in relazione al numero di vittime provocate. A questi si aggiungerà il recente terremoto che ha colpito Turchia e Siria, il cui bilancio è ancora provvisorio. 

RISORSE E RIFERIMENTI  – INGV, USGS

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it