Published On: Sab, Feb 11th, 2023

Tesoro di spezie su un relitto del XV secolo affondato nel Mar Baltico

Nel 1495, il re danese Hans fece attraccare la sua nave Gribshunden al largo della costa svedese in preparazione di un incontro con il sovrano svedese, Sten Sture il Vecchio.
Il suo piano era di mediare un accordo che gli avrebbe consentito il controllo sulla Svezia, così come già fatto con la Norvegia, e creare un regno nordico unito. Sfortunatamente per Hans e per i membri del suo equipaggio, la nave prese fuoco e affondò. Per avere il sopravvento, il re aveva fatto riempire la sua nave di beni degni di un uomo ricco e potente, ma la perdita della nave portò a un cambio di programma. Hans attaccò la Svezia e conquistò il paese invece di negoziarla, ma lasciò sul fondo del mare una miniera di manufatti.

LO STUDIO

Il relitto della nave fu ritrovato negli anni ’60 e studiato dagli archeologi marini negli anni successivi. Tra il 2019 e il 2021 il team incaricato ha scoperto che la maggior parte dei manufatti attesi, era già stata trovata in precedenti spedizioni, ma qualcosa di importante era stato trascurato: i contenitori contenenti materiale vegetale ben conservato, più di 3.000 esemplari.

I ricercatori hanno trovato spezie come noce moscata, chiodi di garofano, senape e aneto. Hanno anche trovato campioni di altro materiale vegetale, come zafferano e zenzero, grani di pepe e mandorle. Alcune delle spezie sarebbero arrivate dall’Indonesia, suggerendo che il re Hans avesse sviluppato una rete commerciale avanzata. Il team ha anche trovato more essiccate, lamponi, uva e lino, ognuno dei quali mostra quanto fosse diventato ricco e potente. Ed inoltre una pianta non commestibile, il giusquiamo, che in passato veniva utilizzata per scopi medicinali.

Gli esemplari di piante erano in condizioni eccellenti a causa delle condizioni uniche del sito in cui è stata trovata la nave, una parte del Mar Baltico fredda e povera di salinità.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it