Published On: Mar, Feb 28th, 2023

Astronomia in Italia: storia, evoluzione e attualità di una scienza meravigliosa

L’astronomia in Italia ha una storia antica e importante che risale addirittura fino alla notte dei tempi, quando le prime civiltà etrusche e romane, pare, costruissero torri e punti di osservazione per lo studio dei movimenti dei corpi celesti poiché, come già era stato già dimostrato dalle civiltà antiche quali Egizie e Sumere, questa pratica era molto utile soprattutto nel campo dell’agricoltura.

In epoca medievale, invece, l’astronomia fu sviluppata soprattutto nelle scuole monastiche e nelle università, dove veniva studiata la teoria geocentrica di Aristotele e Tolomeo, ne è un grande esempio, a cui bisognerebbe dedicarne un articolo apposito, l’astronomia “celata” dal grande Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, segno che in quell’epoca le conoscenze erano molto importanti e avanzate.

Senza voler scomodare le incredibili censure ad opera dell’inquisizione della Chiesa, nel Rinascimento, l’astronomia italiana tuttavia raggiunse un livello di eccellenza grazie alle opere di Nicolaus Copernicus, Tycho Brahe, Johannes Kepler e Galileo Galilei, quest’ultimo considerato il padre della scienza moderna. Galileo, come sappiamo, fu infatti il primo ad utilizzare il “cannocchiale” per osservare il cielo quando dopo aver creato uno strumento ad uso bellico ebbe l’intuizione di rivolgerlo verso il cielo, scoprendo così i satelliti di Giove, le macchie solari e la natura delle comete, nonché aprendo la strada all’astronomia moderna.

Astronomia Moderna e Contemporanea

Nel XVII e XVIII secolo, l’astronomia italiana continuò a prosperare grazie all’opera di Giovanni Domenico Cassini, che fu il primo a misurare la distanza tra la Terra e il Sole, e di Giuseppe Piazzi, che scoprì l’asteroide Cerere. Nel XIX secolo invece gli astronomi italiani si concentrarono soprattutto sulla misurazione delle coordinate stellari e sulla catalogazione delle stelle, grazie all’opera di Padre Angelo Secchi e Giovanni Battista Donati.

Il telescopio Copernico di Cima Ekar – Asiago

Nel XX secolo, l’astronomia italiana ha fatto importanti progressi grazie alla partecipazione italiana a numerosi progetti internazionali, come per il telescopio spaziale Hubble o la missione Cassini-Huygens su Saturno e alla realizzazione di tecnologie e telescopi che oggi sono installati nei luoghi più bui della Terra e che rappresentano un orgoglio tutto Italiano.

Ricordiamo comunque che in Italia nel 900, soprattutto post guerra, sono nati importanti centri di ricerca astronomici, tra cui l’Osservatorio Astronomico di Brera, l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte e l’Osservatorio Astrofisico di Catania, l’Osservatorio Astronomico di Asiago che dipende dall’Osservatorio di Padova e dove è installato il telescopio con lo specchio più grande che abbiamo sul territorio italiano, mentre il telescopio più grande italiano il famoso TNG che sta per Telescopio Nazionale Galileo, è installato alle Isole Canarie e ha uno specchio di 3,58 metri. Questi importanti osservatori, insieme ad altri minori ma non meno importanti, formano la rete che oggi è di proprietà dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), il maggiore ente di ricerca che riunisce tutti gli astronomi professionisti italiani e che realizza importanti progetti di ricerca nazionali e internazionali.

Il grande ruolo degli Astrofili

Tuttavia, non possiamo non considera che in Italia, l’astronomia continua a prosperare anche grazie alla presenza di numerose associazioni astrofili, che in maniera volontaria praticano la didattica e la divulgazione e si dedicano con impegno e passione, alla pari dei professionisti, alla ricerca scientifica nei diversi campi dell’astronomia e i risultati sono spesso straordinari anche in campo internazionale. Non sarebbe sbagliato affermare che l’Italia può vantare alcuni tra gli astrofili più bravi al mondo e che collaborano attivamente con i professionisti.

Spesso le associazioni astrofili e gli astronomi amatoriali gestiscono numerosi osservatori astronomici pubblici o privati di dimensioni ridotte, aperti al pubblico e questi osservatori sono spesso situati in zone rurali o montane, lontani dalle luci della città, dove il cielo notturno è più scuro e privo di inquinamento luminoso.

Vista del Parco Astronomico Lilio

Tra questi osservatori sparsi più o meno su tutto il territorio nazionale troviamo ad esempio il Parco Astronomico Lilio, situato nel comune di Savelli in provincia di Crotone a 1200 metri di quota in quella che viene chiamata Sila Crotonese. L’osservatorio ospita un telescopio riflettore di 50 cm e organizza regolarmente attività pubbliche, visite guidate e didattica per le scuole, nei mesi invernali il telescopio del Parco Astronomico Lilio è impegnato in campagne di ricerca di asteroidi, comete, supernove, pianeti extrasolari e in progetti a collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria e l’INAF.

Vista dell’Osservatorio della Montagna Pistoiese

Un altro esempio, spostandoci verso Nord è l’Osservatorio della Montagna Pistoiese che è un osservatorio situato a 1000 metri di altezza nel Comune di San Marcello Piteglio, in Toscana, questo è stato realizzato negli anni 90 e oggi è gestito dal Gruppo Astrofili della Montagna Pistoiese. È uno degli osservatori più attivi in Italia per la ricerca di asteroidi e ogni anno realizza centinaia di pubblicazioni, di conferme e scoperte grazie ai bravissimi astrofili che vi lavorano. L’osservatorio è dotato di due cupole dove trovano alloggio due telescopi, uno da 60 cm e uno più piccolo da 40 cm. Qui si organizzano anche serate di osservazione pubbliche, visite guidate e attività didattiche per le scuole, nonché importanti convegni a tema scientifico.

Questi sono solo due esempi di ciò che possiamo trovare Italia, ma di realtà eccellenti come queste ce ne sono a decine e tutti svolgono un eccellente lavoro sull’intero territorio nazionale, quindi si può certamente affermare che gli osservatori astronomici di dimensioni ridotte rappresentano una risorsa fondamentale per la diffusione della conoscenza astronomica tra il pubblico, soprattutto tra i giovani. È certamente grazie alle attività svolte dagli astrofili che le persone, possono imparare ad apprezzare le meraviglie del cielo notturno e scoprire l’importanza dell’astronomia per la comprensione dell’universo e della nostra posizione in esso. Inoltre, questi osservatori possono anche svolgere un ruolo importante nella salvaguardia del cielo notturno, sensibilizzando il pubblico e il territorio sull’inquinamento luminoso e promuovendo la lotta contro questo fenomeno, di cui certamente parleremo in un prossimo articolo.

Astronomia a scuola

L’Astronomia è certamente, come scriveva saggiamente Leopardi, la più completa tra le scienze fisiche, infatti non esiste nessun’altra disciplina che in se abbraccia la fisica, la matematica, la chimica e la biologia. Infatti fare astronomia vuol dire parlare di tutte le scienze conosciute, ed è forse per questo motivo, che sempre più giovani se ne interessano ma purtroppo per loro, l’insegnamento di questa disciplina nelle scuole italiane è ad oggi confinato a non più di qualche ora di programma di scienze o di scienze della Terra, ma i giovani ogni qual volta gli si parla di astronomia sono affascinati e colpiti da quello che è lo spettacolo più grande dell’Universo, per fortuna però ci sono anche delle realtà in Italia che permettono ai giovani di coltivare il loro talento e la loro passione per l’astronomia parallelamente alle discipline scolastiche.

L’astronomia è certamente la scienza non solo del passato e del presente ma quella che grazie al progresso tecnologico sarà la protagonista del futuro e questo alcuni docenti e alcune scuole lo hanno capito, infatti non è raro trovare scuole che si stanno attrezzando, grazie ai fondi europei, di strumentazione astronomica e diversi docenti hanno avuto l’intuizione di spiegare la classica e “difficile” fisica utilizzando appunto esempi di fenomeni astronomici e registrando così un importante aumento della comprensione e dell’interesse degli studenti. 

Negli ultimi decenni, l’astronomia ha fatto passi da gigante nella comprensione dell’universo che ci circonda e l’Italia è in prima linea in questo settore. Attraverso l’uso di tecnologie avanzate, come telescopi e satelliti, abbiamo scoperto nuovi pianeti lontani, stelle e galassie, aprendo la porta a nuove domande e sfide che richiederanno nuove tecnologie per poterle chiarire. Ma tuttavia non sono solo le scoperte scientifiche che rendono l’astronomia così emozionante. L’astronomia ci mostra la bellezza e l’immensità dell’Universo, ci ricorda la nostra posizione unica nell’infinito cosmo e ci connette con l’universo stesso. Guardando il cielo notturno, è vero, ci sentiamo piccoli e insignificanti, ma allo stesso tempo parte di qualcosa di molto più grande di noi stessi, quello che Stephen Hawking chiamava il “Grande Disegno”.

L’astronomia ci insegna l’umiltà, la curiosità e la perseveranza. Siamo spinti dalla sete di conoscenza e dalla passione per l’esplorazione. L’astronomia ci ricorda che la scoperta non ha fine e che c’è sempre altro da imparare, scoprire e capire.

In un mondo sempre più polarizzato e diviso, l’astronomia ci unisce come specie. Non importa la nostra nazionalità, religione o cultura, il cielo notturno è lì per tutti noi, un’esperienza universale che possiamo condividere.

Alla fine, l’astronomia è molto più di una scienza, è una filosofia, una passione, una visione del mondo. Ci invita a guardare oltre i confini della nostra piccola terra e a scoprire le meraviglie dell’universo che ci circonda. E in questa scoperta, troviamo una bellezza, una magia e un’emozione che ci riempie il cuore e l’anima.

About the Author

- Ingegnere di professione, laureato in Architettura presso L'università Mediterranea di Reggio Calabria e Ingegneria Civile presso l'Università Roma Tre. Divulgatore scientifico, è direttore del Parco Astronomico Lilio di Savelli e ricercatore nel campo degli asteroidi, comete, esopianeti e GRB in collaborazione con importanti enti internazionali. Ha all'attivo diverse pubblicazioni sia a carattere scientifico che divulgativo su importanti riviste del settore astronomico. Nel 2015 ha fondato la prima startup aerospaziale italiana che realizza e noleggia sonde stratosferiche tramite pallone sonda a enti di ricerca e Università. Nel 2020 la IAU gli ha intitolato l'asteroide 2003 DS15 e che ora porta il suo nome.