Published On: Mar, Mar 14th, 2023

C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS), la cometa attesa nel 2024

Come già descritto in questo articolo, gli astronomi hanno scoperto una nuova cometa che mostra un grosso potenziale in ottica del 2024. Tuttavia, una previsione è solo una probabilità che l’evento accada, a maggior ragione quando si parla di comete, che sono oggetti molto imprevedibili.

Di C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) se ne stanno già occupando i media, ma la distanza temporale, come detto, impone cautela. La stragrande maggioranza delle comete risulta troppo debole per poter essere osservata senza l’ausilio di strumenti, ma occasionalmente se ne presentano alcune che si “illuminano” nel cielo notturno. Questa, in che fascia potrebbe collocarsi?

Scoperta in modo indipendente dagli astronomi del Purple Mountain Observatory in Cina e dall’Asteroid Terrestrical impact Last Alert System (ATLAS), la vagabonda spaziale si trova attualmente tra le orbite di Giove e Saturno, a un miliardo di chilometri dalla Terra. Si sta dirigendo verso il sistema solare interno, muovendosi su un’orbita che la porterà entro 59 milioni di chilometri dal Sole nel settembre 2024.

Ciò che fa ben sperare è la sua luminosità. Nonostante l’astro chiomato risulti molto debole per poter già essere visto ad occhio nudo, la sua luce appare ben evidente in relazione alla distanza. E le osservazioni suggeriscono che stia seguendo un’orbita che potrebbe consentirgli di diventare veramente spettacolare.

REQUISITI

Per poter divenire tale nei nostri cieli, C/2023 A3 dovrebbe percorrere un percorso favorevole ed avere un nucleo abbastanza grande, capace di far sublimare molto materiale e resistere all’azione solare. Più una cometa si avvicina al Sole, infatti, più calda e attiva diverrà la sua superficie, ma sarà anche più soggetta a disgregazioni qualora le dimensioni non fossero all’altezza.
Tsuchinshan-ATLAS sembra avere tutti questi requisiti: il nucleo sembra considerevole ed è destinata ad un incontro ravvicinato con la nostra stella. Passerà quindi direttamente tra la Terra e il sole, avvicinandosi a circa 70 milioni di chilometri da noi solo due settimane dopo il perielio.

LE COMETE, CORPI IMPREVEDIBILI

In passato non sono mancate le comete che, a fronte di previsioni importanti, hanno deluso le aspettative. Una tra queste è la cometa Kohoutek del 1973, descritta come la probabile cometa del secolo. Il corpo celeste fu scoperto, proprio come C/2023 A3, molto lontano dal Sole, muovendosi lungo un’orbita che l’avrebbe portata ad un passaggio nei pressi della nostra stella. Tutto lasciava presagire ad uno spettacolo celeste.

La nota cometa di Halley

Tuttavia, l’astro chiomato cominciò la sua scalata di magnitudini più lentamente del previsto e svanì subito dopo il perielio. Fu ugualmente ben visibile nel firmamento, anche se ben lontana dalle aspettative, tanto che per molti rappresentò un’enorme delusione. Il motivo di tale debacle fu da attribuire al fatto che era la sua prima apparizione nel sistema solare interno, quindi la sua superficie era ricca di ghiaccio altamente volatile, capace di sublimare a distanze elevate dal Sole. Quei materiali però si esaurirono e la cometa non giunse alle aspettative.

Come accennato poc’anzi, può capitare che le comete si disgreghino, propro come avvenne alla C/2020 F8 (SWAN). Quest’azione comporta due possibilità: una caduta di magnitudine tale da non renderla più visibile, o un’esplosione di luminosità come accadde alla spettacolare cometa C71975 V1 (WEST). Il suo transito più vicino alla nostra stella distrusse il nucleo in 4 frammenti, rilasciando un enorme quantità di gas e polvere tanto da renderla visibile in pieno giorno.

CONCLUSIONI

E’ quindi facile ormai intuire come per Tsuchinshan-ATLAS si navighi nel buio. Sino a poco prima del suo arrivo gli astronomi non saranno in grado di capire la sua evoluzione; potrebbe frammentarsi o sorprenderci tra la fine di Settembre e la metà di Ottobre 2024. Semplicemente non lo sappiamo. Nel corso del suo movimento lungo la sua orbita gli astronomi continueranno il monitoraggio, al fine di ottenere le indicazioni necessarie a comprendere il suo destino.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it