Published On: Mer, Apr 12th, 2023

JUICE, un nuovo capitolo nella ricerca della vita aliena

Alle ore 13:15 di domani la navicella spaziale JUICE aprirà un nuovo capitolo nella ricerca di vita aliena nel nostro sistema solare. La sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, in partenza dallo spazioporto di Kourou, nella Guyana francese, inizierà un lungo viaggio di otto anni verso Giove e i suoi satelliti, che raggiungerà nel Luglio 2031. Scoperti dall’astronomo italiano Galileo Galilei più di 400 anni fa, le lune gioviane sono mondi ghiacciati, un tempo bistrattati in quanto tali.
In un passato non troppo remoto, infatti, si pensava che la zona abitabile della nostra stella si fermasse a Marte, come spiegato dall’astrofisica francese Athena Coustenis, uno dei responsabili scientifici della missione JUICE dell’Agenzia spaziale europea (ESA). Ma la sonda Galileo della NASA su Giove nel 1995 e il più recente viaggio della navicella spaziale Cassini su Saturno hanno indotto gli scienziati ad ampliare i propri orizzonti. In particolare, l’attenzione si è rivolta ad Europa, Ganimede, Encelado e Titano, corpi molto lontani dal Sole e quindi gelidi, che tuttavia ospitano condizioni sottarranee intriganti per lo sviluppo di qualche forma di vita.

ALLA RICERCA DI FORME DI VITA?

Tornando alla missione Jupiter Icy Moons Explorer, la navicella entrerà nell’orbita di Giove, da cui sonderà Ganimede, Europa e Callisto. Tre anni dopo, nel 2034, la sonda entrerà nell’orbita di Ganimede (a circa 200 Km di distanza) che, oltre ad essere la luna più grande del nostro sistema solare, è dotata di un proprio campo magnetico.

I 4 principali satelliti di Giove, detti anche galileiani

A differenza di missioni simili su Marte, che si concentrano sulla ricerca di segni di vita antica da tempo estinta, gli scienziati sperano che le lune ghiacciate di Giove possano ancora ospitare organismi viventi, anche se solo minuscoli o unicellulari. Tale abitabilità richiede una fonte di energia, oltre che di elementi chimici necessari. In mancanza di energia dal Sole, le lune potrebbero sfruttare le forze mareali esercitate da Giove.

Sulla Terra esistono forme di vita che riescono a sopravvivere a grandi profondità oceaniche, dove la luce del sole non riesce ad arrivare. Ciò alimenta la speranza di trovare vita in uno degli oceani di questi mondi. JUICE, tra le altre cose, sonderà il vasto oceano di Ganimede per determinarne la profondità, la distanza dalla superficie e, si spera, la sua composizione.
La sonda, che è costata 1,6 miliardi di euro, non sarà l’unica in agguato attorno al gigante del sistema solare. Nell’Ottobre del 2024 la Nasa darà il via alla missione interplanetaria Europa Clipper, con destinazione Europa nel 2030.

NO, PROBABILMENTE NON RILEVERA’ NULLA…

Sin qui tutto bello, ma la verità è che Juice rappresenta solo una prima occhiata. Nonostante le preziose misurazioni, la sonda non avrà la possibilità di scendere su questi corpi lontani e di conseguenza è improbabile che rilevi eventuali forme di vita da una distanza così considerevole. 

L’oceano di Ganimede è immenso; si pensa che contenga 25 volte la quantità di acqua presente negli oceani terrestri. Tuttavia, è probabile che nelle sue grandi profondità culmini in un altro guscio di ghiaccio come quello presente in superficie, motivo per cui l’assenza di fondo roccioso sarebbe sinonimo di assenza di nutrienti. L’unica possibilità sarebbe quella di rilevare eventuali crepe nello strato di ghiaccio inferiore, creata da qualche forma di attività termica all’interno del nucleo. Teoria non supportata dalle dimensioni del corpo unite alla grande distanza da Giove, che determinano una minore forza di marea rispetto ad Europa.
Gli scienziati sanno che Juice rappresenta soltanto una prima occhiata, a tal punto che la missione culminerà con lo schianto della sonda sul suolo di Ganimede. Una manovra resasi necessaria affinché il veicolo non si trasformi in spazzatura spaziale fuori controllo che potrebbe potenzialmente scontrarsi con Europa e contaminarla.

QUINDI, UNA MISSIONE INUTILE?

La risposta è no. I dieci strumenti scientifici di JUICE raccoglieranno una quantità sorprendente di dati sull’oceano e sul satellite, in grado di agevolare un’eventuale missione futura alla reale ricerca della vita. Per farla breve, gli strumenti di cui è dotata la sonda sono così sensibili, che potrebbero rilevare attraverso decine di chilometri di ghiaccio quanto sale si dissolve nelle acque oceaniche sotterranee. I dati raccolti sia da JUICE che da Europa Clipper aiuteranno quindi gli scienziati a determinare come cercare al meglio tracce dirette di vita nel sistema di Giove in futuro. Inoltre, anche se la missione non svelerà una delle domande più importanti dell’umanità, potrebbe effettuare numerose altre scoperte scientifiche. A prescindere, un nuovo capitolo sta avendo inizio.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it