Published On: Ven, Feb 23rd, 2024

The World at Night, strategie per mitigare l’inquinamento luminoso

La nostra storia ancestrale comprendeva il maestoso spettacolo della Via Lattea, quella striscia luminosa che solca il cielo notturno. Una visione offuscata dall’avvento dell’inquinamento luminoso. Un recente studio suggerisce che la maggioranza degli europei (60%) e degli americani (80%) non abbia mai avuto l’opportunità di ammirarla.

L’inquinamento luminoso deriva dall’eccessiva emissione di luce dalle fonti artificiali, che si diffonde verso l’alto, generando un’aura che oscura le stelle e gli altri corpi celesti nel firmamento. Questo fenomeno è in costante aumento, con un incremento stimato del 10% annuo. Ora, il gruppo Dark Sky dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha pubblicato “The World at Night“, un documento di 160 pagine redatto da Travis Longcore dell’UCLA e altri nove ricercatori, che affronta le minacce dell’inquinamento luminoso e suggerisce strategie per mitigarlo.

IL RAPPORTO

Il rapporto analizza dettagliatamente gli effetti dannosi dell’inquinamento luminoso, sottolinea l’importanza delle riserve di cielo scuro e offre indicazioni pratiche per ridurre l’uso eccessivo della luce artificiale. L’avanzamento tecnologico e l’espansione urbana hanno portato a un incremento significativo dell’inquinamento luminoso nel corso degli ultimi 25 anni. Una ricerca condotta dall’Università di Exeter ha rivelato un aumento globale dell’inquinamento luminoso di almeno il 49%, ma alcuni studi suggeriscono un incremento fino al 270%.

Le moderne fonti luminose a LED, contrariamente alle precedenti luci al sodio ad alta pressione, emettono una maggiore quantità di luce blu e verde, accentuandone gli effetti negativi. Questo eccesso di luce artificiale non solo incide sulla salute umana, interferendo con i ritmi biologici interni e compromettendo la produzione di ormoni vitali, ma influisce anche sulla fauna selvatica e sugli ecosistemi, disturbandone i comportamenti naturali.

CENTRAL IDAHO DARK SKY RESERVE

Gli sforzi per ridurre l’inquinamento luminoso includono l’adozione di luci a temperatura di colore più calda e l’implementazione di timer e sensori di movimento per regolare l’illuminazione esterna. Nonostante le sfide, la conservazione di aree con cieli bui, come la Central Idaho Dark Sky Reserve, dimostra che è possibile preservare la meravigliosa visione del firmamento. Tale iniziativa non solo protegge l’ambiente, ma offre anche opportunità uniche di connessione con il cielo notturno e la sua bellezza senza tempo.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it