Published On: Dom, Mag 31st, 2020

Come cani e gatti domestici dimostrano le allergie

Anche gli animali domestici soffrono di allergie stagionali, ma cani e gatti lo dimostrano in maniera differente. Secondo Ramón Almela, dermatologo veterinario presso la Cummings School of Veterinary Medicine, i gatti tendono ad essere più schivi, nascondendosi sotto un letto o dietro un divano e grattandosi lontano dalla vista dei presenti.
I cani invece sfregano la schiena contro il tappeto o il divano, ma possono anche leccarsi comunemente le zampe e provare prurito sul viso e sul collo. Qualora il vostro cane si leccasse ripetutamente le zampe, in particolare tra le unghie posteriori, sarebbe utile verificare la presenza di un eventuale arrossamento o infiammazione a causa di allergie ambientali o alimentari. Quest’ultime, in particolare, potrebbero portare a otite cronica e recidivante.

Sia nei cani che nei gatti, quel prurito potrebbe causare un altro sfortunato effetto collaterale: le infezioni della pelle. Se questa risultasse danneggiata, gli animali domestici sarebbero esposti a una crescita eccessiva di batteri, che potrebbe portare a un’infezione; questa può essere trattata con un antibiotico, anche se esiste il rischio che i batteri possano mutare e diventare immuni. Esistono due cause principali di allergie stagionali negli animali domestici: il polline e le pulci. Il polline incide nei periodi più caldi dell’anno e la tempistica dei sintomi dipende dall’animale e dal tipo di polline a cui è allergico” ha affermato Mendoza-Kuznetsova, medico veterinario alla Cummings School. Alcune erbe e alberi, infatti, hanno una stagione pollinica all’inizio dell’estate, altri alla fine, influenzandone il periodo.

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Le pulci sono più comuni dalla primavera all’autunno, concentrandosi maggiormente durante la calda stagione, quando il calore e l’umidità incoraggiano le uova a schiudersi rapidamente, maturare, riprodursi e deporre ancora più uova.
Tuttavia, anche l’allergia da pulci può essere un problema per tutto l’anno. Non è necessario che esse siano presenti in numero elevato, alcuni animali sono ipersensibili anche ad un solo morso ed anche se la pulce non dovesse più essere presente. Questo può essere fonte di confusione per i proprietari di animali domestici che non identificandole, potrebbero pensare ad altre problematiche.

Anche i gatti che non escono mai all’esterno possono avere le pulci, poiché gli insetti si fanno strada nella maggior parte delle case da soli, sulla schiena di altri animali domestici o persino sulle persone (anche se in piccolo numero). Per far fronte a questo problema tutti gli animali domestici dovrebbero subire un trattamento preventivo, indipendentemente se escano o no dall’abitazione. E’ bene dire che i prodotti anti-pulci non impediscono che queste mordano, piuttosto le uccidono dopo che questo sia già avvenuto. Più velocemente muoiono, meno morsi producono.

Come già citato, se il vostro animale domestico sembra provare prurito, o se fossero presenti lesioni cutanee o perdita di peli, sarebbe utile recarsi dal veterinario quanto prima, perché la prognosi e il trattamento possono essere più facili e meglio controllati nelle fasi iniziali. Il veterinario probabilmente raccoglierà una storia medica dell’animale e condurrà un esame fisico. Se sospetta allergie, probabilmente consiglierà una dieta speciale per escluderne una di tipo alimentare.

Esistono diversi trattamenti per aiutare l’animale a sentirsi meglio. I farmaci antinfiammatori come gli steroidi possono aiutare in una fase iniziale. Gli altri possibili trattamenti sono l’immunoterapia, la ciclosporina, gli steroidi topici o una loro combinazione. In caso di immunoterapia il veterinario eseguirà test cutanei per vedere a quali allergeni reagisce il vostro animale domestico.
È importante eseguire alcuni trattamenti topici con shampoo e spray per ripristinare gli acidi grassi nella barriera cutanea, e talvolta utilizzare antisettici in caso di infezione cutanea secondaria.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it