Published On: Mar, Giu 2nd, 2020

Domani la congiunzione Venere-Sole: il pianeta visibile come un anello luminoso

Domani, 3 Giugno 2020, Venere si troverà nella stessa direzione della Terra rispetto al Sole, determinando una visione particolare del suo disco. L’area non illuminata del pianeta in questi casi è rivolta verso la Terra, ma la luce solare che filtra attraverso il bordo dell’atmosfera venusiana genera una sorta di anello luminoso attorno al disco scuro.

Venere e il Sole – Credit: Stellarium. Elaborazione Renato Sansone

Gli astronomi chiamano questa particolarità “congiunzione inferiore“, e l’evento di domani sarà uno dei più stretti degli ultimi decenni.

E’ bene sottolineare un paio di punti. Innanzitutto la particolare visione è possibile attraverso l’ausilio di un telescopio; oltre all’impossibilità per il nostro occhio di vedere dettagli del disco venusiano, il pianeta è immerso nel bagliore del Sole. Venere domani si troverà a mezzo grado dal centro del disco solare, vale a dire che si tratterà dell’incontro ravvicinato più stretto dal 1961, escludendo i famosi transiti del 2004 e del 2012.

Osservare il pianeta in queste condizioni potrebbe rivelarsi pericoloso per la nostra vista. Con il Sole a distanza prospettica ravvicinata, è facile che la luce della nostra stella possa insinuarsi nei dispositivi ottici, danneggiando l’elettronica sensibile o peggio, la nostra retina.

Per tale motivo è bene porre estrema attenzione.

Il telescopio spaziale Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) monitorerà la congiunzione utilizzando un coronografo, un dispositivo capace di simulare un’eclissi solare artificiale. Attraverso un disco opaco, lo strumento è capace di bloccare il bagliore solare, rivelando stelle e pianeti vicini.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it