Published On: Mar, Lug 28th, 2020

COVID-19 e ruolo dei fattori meteorologici, climatici e ambientali

COVID-19 è pilotata dai fattori meteorologici, climatici e ambientali? E’ una domanda scientifica pertinente a cui, nonostante le varie speculazioni determinate dall’esperienza con altre malattie respiratorie, non si è riusciti a fornire una risposta plausibile. Uno degli aspetti che si vorrebbe capire è se l’autunno e l’inverno dell’emisfero settentrionale faciliteranno una rinascita della circolazione del virus e soprattutto della sua aggressività.

I dati ci dicono che la pandemia del nuovo coronavirus continua ad espandersi in tutto il globo, in una vasta gamma di climi e ambienti. La malattia di COVID-19 si manifestò originariamente nell’emisfero settentrionale all’inizio della metà dell’inverno in luoghi con clima temperati, e si diffuse ad est e ad ovest in una fascia piuttosto ristretta. Ciò diede motivo di credere che il virus fosse pilotato in qualche modo da una sensibilità climatica. Tuttavia, molti altri capirono da subito che i modelli commerciali e di movimento umano potessero avere un ruolo fondamentale.

Attualmente Covid-19 è diffuso nel mondo. Alcuni paesi che stanno affrontando i maggiori problemi si trovano nei tropici e nelle regioni subtropicali, ma ci sono un numero crescente di casi nei paesi dell’emisfero australe dove ora è inverno. Ciò delinea una situazione non ancora determinata.

Ora, l’Organizzazione meteorologica mondiale e alcuni dei suoi partner scientifici internazionali, ospiteranno un simposio globale virtuale dal 4 al 6 agosto per rivedere il rapporto tra fattori meteorologici, climatici e ambientali e la diffusione di COVID-19.

L’evento mira a creare un forum per rivedere e discutere gli studi esistenti, al fine di informare lo stato delle conoscenze e fornire indicazioni per la ricerca futura.

Il simposio è stato avviato da un team di ricercatori della Johns Hopkins University, programma WMO e ACCESS in Sudafrica, e ospitato da una vasta gamma di partner scientifici tra cui: American Geophysical Union (AGU), National Oceanic and Atmospher Administration degli Stati Uniti, World Climate Research Program, SENAHMI Perù, International Science Council, Elsevier, FutureEarth, GeoHealth Community of Practice, Japan Agency for Marine-Earth Science and Technology e Pacific Science Association.

Più di 450 partecipanti prenderanno in considerazione circa 100 contributi sull’argomento da ricercatori provenienti da circa 20 paesi. Ci saranno diverse presentazioni chiave, pannelli e sessioni di approfondimento sulla comprensione di dinamiche, previsioni e proiezioni e informazioni fruibili.

Ci sarà una dichiarazione conclusiva sui risultati e sul futuro della ricerca su questo aspetto della pandemia di COVID-19. Gli atti del simposio saranno pubblicati dalla rivista Elselvier OneHealth.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it