Published On: Ven, Set 11th, 2020

La Niña, il NOAA: “al 75% sarà presente anche durante il prossimo inverno”

Secondo un avviso pubblicato oggi dal Climate Prediction Center della NOAA, il fenomeno di La Niña persisterà, con molta probabilità, anche durante l’inverno.

Tradotto dallo spagnolo come “bambina”, si tratta di un fenomeno atmosferico naturale oceanico caratterizzato da temperature della superficie del mare più fresche della media attraverso l’Oceano Pacifico centrale e orientale vicino all’equatore. E’ agli antipodi rispetto a El Niño (il ragazzino), che presenta temperature della superficie marina più calde della media in quella regione.

Tra le conseguenze, “La Niña può contribuire all’aumento dell’attività degli uragani sull’Atlantico indebolendo il wind shear sul Mar dei Caraibi e sul bacino atlantico tropicale, che consente alle tempeste di svilupparsi e intensificarsi“, ha affermato Mike Halpert, vicedirettore del Climate Prediction Center della NOAA.

Per i mesi a venire, gli scienziati affermano che c’è una probabilità del 75% che La Niña sarà operativa da dicembre 2020 a febbraio 2021.

Durante la stagione invernale, il fenomeno porta precipitazioni superiori e temperature più fredde della media lungo gli Stati Uniti settentrionali, insieme a precipitazioni inferiori e temperature superiori alla media in tutto il sud.

Si tratta di eventi che hanno però un’influenza planetaria, per cui è lecito domandarsi quale potrebbe essere lo scenario a livello locale in aree più distanti. Formulare tendenze di questo tipo a lungo termine non è mai facile, ma sembra che qualche riflesso, anche da noi, sia associato. Certamente la presenza del fenomeno è correlata ad inverni più freddi del solito, ma a seconda della sua intensità è anche stato additato come causa di intensi periodi di siccità nel Mediterraneo centro-occidentale.

L’ultimo episodio di “La Niña” è apparso durante l’inverno 2017-2018, seguito da El Niño nel 2018-2019.

Quando nessuno dei due fenomeni climatici è presente, come abbiamo visto durante l’inverno 2019-2020, El Niño Southern Oscillation (ENSO) è neutro e non influenza i modelli climatici globali.

Bibliografia: www.cpc.ncep.noaa.gov/products/analysis_monitoring/enso_advisory/ensodisc.shtml

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it