Published On: Sab, Mar 20th, 2021

Verso la transizione energetica, quali combustibili?

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La dipendenza dalle fonti fossili per la produzione di energia si suddivide, a grandi linee, in tre macro-ambiti: la produzione di energia elettrica, la produzione di calore, l’energia per mobilità e trazione. Il compound energetico nella produzione di elettricità è calcolato in modo piuttosto preciso dall’Autorità per l’energia elettrica e dal GSE, ed è alla base di bilanci che dettano l’agenda politica e geopolitica, con la produzione da fonti rinnovabili che, anche grazie agli incentivi implementati negli ultimi decenni, ha subito un forte balzo in avanti. L’ultimo dato disponibile vede una produzione di energia elettrica che, nel 2019, si è basata su gas naturale ed altre fonti fossili per il 52% circa (Fonte GSE)
La produzione di calore è necessaria, nei climi temperati e freddi, oltre che per i processi industriali, anche per l’uso civile. Sia a livello industriale sia a scopi abitativi gli impianti di cogenerazione e/o teleriscaldamento sono una realtà consolidata che sta ampliando e che si fonda su energia primaria proveniente da biomasse o da gas naturale, con un consistente beneficio per l’inquinamento atmosferico derivante dalla centralizzazione della produzione di energia e quindi dal miglior controllo delle emissioni, oltre che da un rendimento in genere migliore. L’utilizzo del gas naturale, però, non oblitera la produzione di gas climalteranti, su tutti l’anidride carbonica.
Nella terza macro-area, certamente per molti aspetti la più controversa, mobilità e trazione fanno affidamento sui prodotti petroliferi in modo massiccio e con alternative implementate e valide, ma non ancora mature. Per trazione e mobilità si intende il trasporto di persone e merci attraverso:
  • aerei
  • treni
  • automobili
  • motocicli
  • navi e imbarcazioni
  • autoarticolati
  • veicoli per il trasporto di persone
Le nostre abitudini, certo, sono molto cambiate ed abbiamo fatto necessità virtù muovendoci un poco di più a piedi o con i mezzi pubblici, per divieti legati alla circolazione od oggettiva impossibilità di trovare parcheggio, ed ultimamente abbiamo acquistato monopattini elettrici e biciclette a pedalata assistita. Esistono i motocicli elettrici, certo, e sulle auto elettriche si sta facendo uno sviluppo incredibile. Guidai la prima volta una EV (veicolo elettrico) nel 2005 e se penso a quanto sia progredita la tecnologia non ne ho un’immagine di boost così forte nemmeno pensando al Nokia coi tasti. Il dualismo tra auto ad idrogeno e auto elettriche, nell’ottica della decarbonizzazione, è appannaggio probabilmente delle seconde, ma vorrei fare una riflessione sui carburanti per mobilità e trazione, probabilmente ancora qualitativa, o non correttamente quantitativa.
La mobilità non si limita ad auto e motocicli, per i quali possiamo pensare ad una transizione molto spinta all’elettrico, sviluppando i vettori e la rete, come stiamo facendo a grandi passi. I vettori possono muoversi anche con metano, anche prodotto da fonti rinnovabili, o biodiesel per cui un compound sostenibile è senz’altro possibile ed avrà il doppio beneficio di ridurre l’inquinamento atmosferico e contribuire alla decarbonizzazione.
Dove gli sforzi appaiono assai poco consistenti è nel campo dei grandi vettori: aerei, camion e navi, innanzitutto, mentre i treni sono stati elettrificati per la maggior parte. Mi chiedo, è possibile alimentare questi grandi vettori con carburanti che non producano anidride carbonica? Quali sono le  tecnologie disponibili o futuribili? Un tema di portata così ampia non si esaurisce in un breve articolo, ma vuole alimentare una discussione, avendo ben in mente che il solo traffico navale è responsabile dell’intera produzione antropica di anidride carbonica per alcuni punti percentuali (il 4% nel 2007).
Dati più recenti, ma citati da articoli non accademici, attribuiscono al trasporto aereo e navale un consumo di quasi il 15% del petrolio mondiale. L’efficientamento di questi trasporti non è sufficiente ad impattare sul loro consumo di risorse non rinnovabili aggressivo, a causa dell’aumentare delle esigenze di mobilità, dei vincoli legati alla sicurezza, della componente imprescindibile legata alla rapidità degli spostamenti. Un elenco non esaustivo dei possibili carburanti a bilancio zero sul carbonio è il seguente:
  • biometano
  • biodiesel o olio vegetale
  • idrogeno
  • ammoniaca
Mi sono chiesto, in quest’ottica, quali siano le strade da percorrere per far decollare, o far navigare con buon vento, la decarbonizzazione dei trasporti non su strada avendo ben in mente che il problema ambientale si risolve se tutto il processo di produzione ed utilizzo del carburante è carbon free, e se, oltre a non produrre CO2, il motore per trazione non produce altri gas climalteranti.
Fonti Consultate:
GSE

About the Author

- ingegnere per l’ambiente ed il territorio, laureato a Trento, si è sempre occupato di progettazione idroelettrica, mercato dell’energia, idraulica ed ambiente. Ha numerose esperienze lavorative internazionali (Brasile, Africa centrale, Australia) ed una passione per la geografia e la cultura classica. Questa passione lo ha portato a laurearsi in geografia nel 2020 con una tesi sugli itinerari culturali. Velleità da periegeta e da geografo naïve non lo distolgono dal grande obiettivo di sensibilizzare le persone rispetto al tema dell’energia, della sua produzione, del risparmio ed in un’ultima analisi della strategica importanza che questa commodity riveste. Il progetto GeoMagazine lo ha convinto sin dall’inizio e, oltre che alla produzione di articoli tra scienza e contaminazioni umanistiche, a rivestire il ruolo di editore di questa pagina di comunicazione scientifica ed ambientale, con l’obiettivo di renderla un canale di informazione imparziale ed obiettivo, lontano da semplificazioni, sottintesi e qualunquismo. Un canale che si rivolge ad un pubblico variegato in termini di età e formazione, ma che si pone una regola ferrea: analizzare i problemi, suffragarli, e spiegarli in modo semplice. Lo story telling che si può invece scorgere negli articoli più leggeri vuole essere una posa di positivismo ed un’ispirazione verso mondi inesplorati, fuori e dentro di noi.