Published On: Mar, Ott 19th, 2021

Il futuro del nostro Sistema Solare grazie ai telescopi Keck

Cosa accadrà al nostro Sistema Solare tra 5 miliardi di anni? E’ una domanda a cui tanti scienziati hanno cercato risposta, trovando ipotesi altamente plausibili. Ora, un sistema solare gemello al nostro potrebbe aver fornito un’anticipazione di ciò che sarà il futuro.

E’ stato osservato grazie all’osservatorio WM Keck su Mauna Kea, ed è costituito da un pianeta simile a Giove che ruota intorno ad una nana bianca posta vicino al centro della nostra galassia.

Le osservazioni hanno dimostrato come un pianeta posto ad una distanza sufficientemente ampia possa continuare ad esistere dopo la morte della sua stella“, afferma Joshua Blackman, ricercatore post-dottorato in astronomia presso l’Università della Tasmania e autore principale dello studio. Ciò significa che Giove e Saturno potrebbero sopravvivere all’espansione finale della nostra stella.

TRA 5 MILIARDI DI ANNI…

Il Sole, com’è noto da tempo, esaurito il suo combustibile, si gonfierà nello stadio di gigante rossa, collassando successivamente in una nana bianca. Ne rimarrà un nucleo caldo e denso delle dimensioni della Terra, con una massa pari alla metà di quella solare.

Le nane bianche sono stelle deboli, difficilmente osservabili, il cui combustibile si è esaurito; quella osservata dalle isole Hawaii ha circa il 60% della massa del Sole e l’unico pianeta sopravvissuto è circa 40% più massiccio di Giove.

Ora, il team di Blackman prevede di includere le scoperte in uno studio statistico per cercare di scoprire quante altre nane bianche hanno sopravvissuti planetari.

I PROSSIMI PASSI

La prossima missione della NASA, il Nancy Grace Roman Telescope (precedentemente noto come WFIRST), che mira a visualizzare direttamente i pianeti giganti, aiuterà a proseguire le indagini.

Credit: Osservatorio WM Keck/Adam Makarenko

Roman sarà in grado di eseguire un’indagine molto più completa dei pianeti in orbita attorno a nane bianche situate fino al rigonfiamento galattico al centro della Via Lattea.

Ciò consentirà agli astronomi di determinare se è comune per i pianeti simili a Giove sfuggire agli ultimi giorni della loro stella, o se una frazione significativa di essi viene distrutta quando le stelle che li ospitano diventano giganti rosse.

Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it