Published On: Ven, Ott 27th, 2023

‘Nube’, l’enigmatica galassia che sfida la comprensione astronomica

Le galassie con una luminosità della superficie centrale inferiore a 26 mag/arcosec^2 sono comunemente chiamate “galassie quasi oscure“. Esse mancano di una controparte ottica univoca e spesso non sono elencate nei cataloghi ottici delle indagini su ampio campo. Tuttavia, se osservate più profondamente, possono mostrare un’attenuata emissione ottica.

Ora, un team internazionale di astronomi guidato da Mireia Montes dell’Università di La Laguna, ha scoperto una nuova galassia con una luminosità superficiale molto bassa. Massiccia quanto la Piccola Nube di Magellano (SMC), i ricercatori l’hanno denominata “Nube“. Si trova a una distanza di circa 350 milioni di anni luce ed ha una luminosità superficiale effettiva di circa 26,75 mag/arcosec^2. Gli astronomi ritengono che abbia un’età di circa 10 miliardi di anni e la sua metallicità è stata misurata a un livello di -1,1.

I PARAMETRI

Per quanto riguarda altri parametri importanti, lo studio ha rivelato che la galassia è estremamente grande, con un raggio di mezza massa di 22.500 anni luce. La massa stellare di Nube è di circa 390 milioni di masse solari, mentre la massa totale dell’alone è stimata in 26 miliardi di masse solari. Questi dati indicano una densità superficiale effettiva di circa 0,9 masse solari per parsec^2.

In base a questi risultati, gli autori dell’articolo hanno concluso che Nube è la galassia più massiccia ed estesa del suo genere mai rilevata. Inoltre, è 10 volte più debole e il suo raggio è tre volte più grande rispetto alle tipiche galassie ultra diffuse (UDG) con masse stellari simili. Le UDG sono galassie a bassissima densità con dimensioni paragonabili a quelle della Via Lattea, ma contengono solo circa l’1% delle stelle della nostra galassia.

UN ENIGMA CHE ISPIRA NUOVE DOMANDE

Alla luce delle caratteristiche straordinarie di tale oggetto, i ricercatori ne stanno discutendo l’origine e la natura. Hanno studiato se tali caratteristiche siano il risultato della formazione iniziale della galassia o se siano dovute a un processo evolutivo successivo influenzato dall’ambiente circostante.

Per esaminare questa questione e considerando che la distribuzione delle stelle in Nube possa essere rappresentativa della distribuzione dell’alone di materia oscura, abbiamo scoperto che un profilo a forma di solitone riproduce in modo soddisfacente la distribuzione delle stelle osservata“, hanno concluso gli autori dello studio. 

La scoperta è avvenuta durante un’ispezione visiva all’interno del progetto IAC Stripe 82 Legacy, un’indagine che copre una vasta area dell’astronomia con debole luminosità superficiale. L’indagine si concentra sulla Striscia 82, una zona di 2,5 gradi lungo l’equatore celeste nella calotta galattica meridionale. E’ stata documentata in un articolo pubblicato il 18 ottobre su arXiv, il server di prestampa.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it