Published On: Ven, Dic 1st, 2023

La nuova corsa alla Luna: gli USA ci torneranno il 25 gennaio

Oltre mezzo secolo dopo l’ultima missione Apollo, gli Stati Uniti si apprestano nuovamente a tentare un atterraggio lunare, fissato per il 25 gennaio. A guidare questo ambizioso progetto è Astrobotic, un’azienda privata che potrebbe segnare il primo successo di atterraggio lunare nella storia delle imprese private.

Il veicolo spaziale, denominato Peregrine, sarà privo di equipaggio e avrà il compito di trasportare strumenti scientifici della NASA, preparando il terreno per le future missioni Artemis con umani. Questo sforzo è parte del programma CLPS, che ha affidato a società statunitensi il compito di inviare esperimenti scientifici e tecnologie sulla Luna.

La missione Apollo

Il CEO di Astrobotic, John Thornton, ha evidenziato la sfida e l’importanza di ridurre i costi, sottolineando che solo la metà delle missioni di atterraggio lunare hanno avuto successo fino a oggi. Il lancio è previsto per il 24 dicembre dalla Florida, utilizzando il nuovo razzo Vulcan Centaur del gruppo industriale ULA.

La missione dovrebbe durare “alcuni giorni”. Thornton ha spiegato che la scelta di questa data tiene conto delle condizioni di luce ideali nella posizione di atterraggio. La discesa sarà completamente autonoma, ma sarà attentamente monitorata dal centro di controllo della compagnia.

Astrobotic non è l’unica azienda coinvolta in questa corsa lunare. Altre società, tra cui Firefly Aerospace, Draper e Intuitive Machines, hanno siglato contratti con la NASA per partecipare al programma CLPS. Anche se le sfide sono notevoli e il rischio di insuccesso è presente, la NASA è determinata a perseguire l’obiettivo di stabilire una base sulla Luna attraverso il programma Artemis, segnando un passo significativo verso l’instaurazione di un’economia lunare.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it