Published On: Mar, Dic 26th, 2023

Un Plerione e la Pulsar associata: nuova scoperta a 32.500 anni luce dalla Terra

Gli astronomi della Western Sydney University hanno annunciato la scoperta di un Plerione e della pulsar che lo alimenta, compiendo un passo significativo nella comprensione di questi corpi celesti parzialmente ignoti. L’osservazione è stata possibile grazie all’utilizzo combinato di potenti strumenti astronomici, tra cui l’ASKAP, e i radiotelescopi MeerKAT e Parkes.

PLERIONE

Per Plerione si intende un tipo di nebulosa che si trova all’interno dell’involucro dei resti di supernova, alimentato dai venti (costituito da particelle cariche) generati dalla sua pulsar centrale. Quando il vento interagisce con l’ambiente circostante si sviluppa una PWN, acronimo di pulsar wind nebula, con le particelle che perdono energia a causa delle radiazioni e diventano meno energetiche ma mano che cresce la distanza dalla pulsar centrale.

POTOROO

Il team di astronomi, guidato da Sanja Lazarević, ha identificato la struttura chiamata poi “Potoroo“, dal nome di un piccolo marsupiale australiano. Successivamente alle indagini preliminari i ricercatori hanno utilizzato il sistema ricevitore a frequenza Ultra-Wideband Low (UWL) di Parkes, con il quale è stata individuata la pulsar candidata, designata come PSR J1638–4713.

Le osservazioni hanno rivelato che Potoroo mostra una morfologia cometaria distintiva sia nella banda radio che in quella dei raggi X, suggerendo che la pulsar guida il PWN attraverso il mezzo ambientale a velocità supersoniche. Le pulsar spinte attraverso il mezzo a queste velocità generano un bow-shock che confina il vento della pulsar nella direzione opposta al suo movimento, formando una cometa a forma di coda.

I DATI

Secondo lo studio, Potoroo si trova ad almeno 32.500 anni luce di distanza, con una dimensione radio di circa 68,5 anni luce e una dimensione ai raggi X dieci volte più piccola. Questi risultati rendono Potoroo la PWN con le tracce radio più lunghe conosciute fino ad oggi. Un aspetto notevole è il suo spettro radio complessivo insolitamente ripido, con un indice di -1,27, inferiore ai valori tipici delle PWNe conosciute. Gli astronomi ipotizzano che questo possa essere dovuto all’interazione dello shock inverso della supernova madre con il Plerione.

La pulsar associata, PSR J1638–4713, ha un periodo di rotazione di 65,74 millisecondi e una misura di dispersione di 1.553 pc/cm³, la seconda più alta tra tutte le radio pulsar conosciute. Con un’età caratteristica di 24.000 anni, una luminosità elevata e una grande velocità proiettata superiore a 1.000 km/s, questa giovane pulsar offre ulteriori spunti per comprendere la dinamica di tali corpi e dei plerioni. 

La scoperta rappresenta un contributo significativo alla comprensione di questi enigmatici oggetti, aprendo nuove prospettive per lo studio delle dinamiche stellari avanzate e delle loro interazioni con l’ambiente circostante.

La scoperta è stata presentata in un articolo pubblicato sul server di prestampa arXiv.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it