Published On: Ven, Apr 5th, 2024

Un orologio atomico per la Luna

Un orologio atomico per tenere traccia del tempo locale lunare. E’ l’iniziativa della NASA e di altre agenzie statunitensi per sviluppare un sistema di riferimento temporale centrato sul nostro satellite naturale. Un importante passo avanti nell’esplorazione spaziale e nell’adattamento delle tecnologie terrestri alle esigenze del contesto lunare.

Poiché sulla Luna c’è meno gravità, il tempo scorre un po’ più velocemente (58,7 microsecondi ogni giorno) rispetto alla Terra. Così la Casa Bianca ha incaricato la NASA e altre agenzie statunitensi di collaborare con le agenzie internazionali per elaborare un nuovo sistema di riferimento temporale incentrato sulla Luna. Considerando la leggera differenza di velocità del tempo rispetto alla Terra, un orologio lunare è essenziale per garantire il corretto funzionamento di sistemi cruciali come il GPS, i satelliti e le comunicazioni in ambienti spaziali avanzati.

Il fatto che la Terra debba trovare un orario unificato per la Luna, dove un giorno lunare corrisponde a 29,5 giorni terrestri, sottolinea la complessità di adattare il concetto di tempo alla diversità dei corpi celesti. Questa sfida richiede un approccio collaborativo e un piano ben definito per garantire una transizione fluida verso il nuovo sistema temporale.

È interessante notare che la Luna non avrà l’ora legale, il che sottolinea ulteriormente le differenze nel modo in cui il tempo viene gestito su diversi corpi celesti. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di complessità nella progettazione e nell’implementazione del sistema di riferimento temporale lunare.

La scadenza stabilita dalla Casa Bianca per la presentazione di un’idea preliminare entro la fine dell’anno e un piano definitivo entro la fine del 2026 mette in evidenza l’urgenza e l’importanza di questo progetto per il futuro dell’esplorazione spaziale e delle operazioni nello spazio profondo.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it