Published On: Ven, Dic 25th, 2020

Il ‘sole artificiale’ coreano stabilisce il nuovo record mondiale

Il Korea Superconducting Tokamak Advanced Research (KSTAR), un dispositivo di fusione magnetica presso il National Fusion Research Institute di Daejeon, in Corea del Sud, ha stabilito un nuovo record mondiale riuscendo a mantenere il plasma ad alta temperatura per 20 secondi con una temperatura degli ioni superiore a 100 milioni di gradi.
E’ quanto dichiarato dal centro di ricerca KSTAR in una ricerca congiunta con la Seoul National University (SNU) e la Columbia University degli Stati Uniti.

Sino ad ora nessun altro dispositivo di fusione era riuscito ad andare oltre i 10 secondi. La KSTAR fa sapere che ciò è stato possibile migliorando l’ITB, una delle modalità di funzionamento al plasma di nuova generazione sviluppata lo scorso anno.

L’esperimento verrà condiviso con i ricercatori di tutto il mondo, ed in particolare alla conferenza sull’energia di fusione dell’AIEA che si terrà a Maggio.
L’obiettivo finale è riuscire a raggiungere 300 secondi con una temperatura degli ioni superiore a 100 milioni di gradi entro il 2025.

SOLE ARTIFICIALE CINESE – Recentemente anche la Cina ha alimentato con successo il suo reattore a fusione nucleare, segnando un grande progresso nelle capacità di ricerca nucleare del paese.

Il reattore HL-2M Tokamak è il dispositivo di ricerca sperimentale sulla fusione nucleare più grande e avanzato della Repubblica popolare, che gli scienziati sperano possa sbloccare una potente fonte di energia pulita.
Esso utilizza un potente campo magnetico per fondere il plasma caldo e può raggiungere temperature di oltre 150 milioni di gradi Celsius, circa dieci volte più caldo del nucleo del sole.

Situato nella provincia sud-occidentale del Sichuan e completato alla fine dell’anno scorso, il reattore è spesso chiamato “sole artificiale” (così come quello coreano) a causa dell’enorme calore e potenza che produce.

La fusione è considerata il Santo Graal dell’energia ed è ciò che alimenta il nostro sole. Unisce i nuclei atomici per creare enormi quantità di energia, l’opposto del processo di fissione utilizzato nelle armi atomiche e nelle centrali nucleari, che li divide in frammenti. A differenza della fissione, la fusione non crea scorie radioattive e comporta un minor rischio di incidenti o furto di materiale atomico.
Ma raggiungere la fusione è estremamente difficile ed eccessivamente costoso.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it