Published On: Mar, Feb 16th, 2021

Previsioni sull’innalzamento del livello dei mari sovrapponibili alle condizioni attuali

Il clima della Terra si sta riscaldando forse a livelli senza precedenti e gli scienziati ci informano quasi quotidianamente sulla pericolosità di tale evento.

Uno tra questi è l’innalzamento del livello dei mari, le cui proiezioni sembrano procedere di pari passo con le previsioni.

LO STUDIO

Lo sostiene uno studio pubblicato su Nature Communications, nel quale scienziati cinesi e australiani hanno esaminato le proiezioni globali e regionali di due rapporti dell’IPCC.

Analizzando i dati satellitari del livello del mare e quelli provenienti da una rete di 177 misuratori di marea dal 2007 al 2018, essi hanno scoperto che gli scenari sono sovrapponibili.

Raffigurazione dei secoli a venire

Naturalmente, fanno sapere i ricercatori, un confronto di undici anni non può indurre a trarre conclusioni, specie in relazione alle previsioni che fanno riferimento ai decenni lontani che verranno.

Tuttavia, la probabilità che l’errore sia in difetto è molto elevata, dal momento che l’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci continentali potrebbe portare a maggiori innalzamenti.

E’ la prima volta che si confrontano le proiezioni dell’innalzamento del livello del mare sia a livello globale che regionale con osservazioni sovrapposte; anche perché non è un’impresa da poco, data la variabilità naturale del clima e il movimento verticale del suolo da regione a regione.

I TRE SCENARI

Per far fronte a questi problemi, sono stati rimossi con attenzione gli impatti della variabilità climatica naturale, ad esempio El Niño, correggendo il movimento verticale del terreno.

L’analisi ha esaminato i tre diversi scenari di emissioni nei rapporti dell’IPCC che corrispondevano a tre diversi futuri del clima a seconda delle strategie di mitigazione dei gas serra, note come scenari RCP (Representative Concentration Pathway).

  • Lo scenario più basso (RCP2.6) esaminato è per una forte mitigazione delle emissioni di gas serra, in linea con la riduzione di 2°C entro il 2100.
  • Quello intermedio (RCP4.5) richiede la stabilizzazione del forzante radiativo nella seconda metà di questo secolo e si traduce in un riscaldamento ben al di sopra dell’obiettivo di Parigi.
  • Ed infine quello più alto (RCP8.5) è per le grandi emissioni di gas serra che comportano un rapido riscaldamento in corso e implica innalzamenti imponenti del livello del mare.

Ed è proprio quest’ultimo a cui la Terra sta andando incontro. Le elevate concentrazioni di gas serra comporteranno un innalzamento degli oceani realmente disastroso nei secoli futuri.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it