Published On: Ven, Gen 13th, 2023

Individuata una camera magmatica nelle profondità del Mediterraneo

Utilizzando una nuova tecnica di imaging ad alta risoluzione, un nuovo studio ha rivelato un grande corpo di magma mobile precedentemente non rilevato sotto Kolumbo, un vulcano sottomarino attivo vicino Santorini, in Grecia. La presenza della camera magmatica aumenta le possibilità di una futura eruzione, spingendo i ricercatori a monitorare anche altri vulcani sottomarini nell’area.

Il Kolumbo è un vulcano sottomarino situato nel Mare Egeo, circa 8 km a nord-est dell’isola di Santorini, facente parte dell’Arco vulcanico dell’Egeo meridionale. È il più grande di un insieme di 20 vulcani sottomarini e ha un diametro di circa 3 km, con un cratere grande la metà.
La sua scoperta risale al 1650, quando causò la morte di 70 persone a causa di un’eruzione innescata dalla crescita dei “serbatoi” di magma sotto la sua superficie. E secondo i ricercatori, attualmente la roccia fusa nella camera, cresciuta a un tasso medio di 4 milioni di metri cubi all’anno dall’ultima eruzione, sta raggiungendo un volume simile.

Lo studio ha inoltre rilevato che il volume totale di fusione che si è accumulato nel serbatoio di magma sotto Kolumbo è di 1,4 chilometri cubi. Se l’attuale tasso di crescita della camera magmatica dovesse continuare, nei prossimi 150 anni il Kolumbo potrebbe raggiungere i 2 chilometri cubi di volume di fusione che si stima siano stati espulsi durante l’eruzione del 1650 d.C. Eppure, nonostante dati così accurati, non è possibile definire una previsione deterministica dell’eruzione.

Credit: Haraldur Sigurdsson, Steven Carey, Matina Alexandir and Katy Croff.

Le caratteristiche del sistema magmatico di Kolumbo indicano un’eruzione altamente esplosiva, simile ma di entità minore rispetto alla recente eruzione Hunga Tonga-Hunga Ha’apai.
Sebbene il pericolo non sembri imminente, l’esplosione potrebbe essere più disastrosa dell’eruzione tongana a causa della sua vicinanza al centro abitato di Santorini.

Questa struttura geologica si trova in una parte relativamente poco profonda del Mar Mediterraneo a circa 500 metri di profondità, il che, secondo le stime attuali, potrebbe aumentare la sua esplosività. Si prevede che quando Kolumbo erutterà si verificheranno uno tsunami e una colonna eruttiva alta decine di chilometri, con grandi quantità di cenere.

Lo studio si aggiunge alla crescente base di conoscenze di Kolumbo, il vulcano sottomarino più attivo nel Mediterraneo, e ai rischi che pone. I ricercatori sperano che questa ricerca, in combinazione con i dati raccolti dalla crociera di perforazione dei sedimenti dell’International Ocean Discovery Program Expedition 398, contribuirà a convincere i responsabili politici dell’importanza fondamentale delle stazioni di monitoraggio in tempo reale sui vulcani sottomarini.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it