Published On: Gio, Feb 23rd, 2023

Emergenza siccità al nord e fiume Po: la situazione è davvero così drammatica?

Negli ultimi giorni quasi a tutti è capitato di leggere o sentire della siccità che persiste da mesi nel nord Italia. Ma la situazione è davvero così drammatica?

La giusta lettura di questa problematica, passa attraverso un indicatore principale, che in questo caso risulta essere il fiume Po. Gli altri indicatori da tenere sotto osservazione sono le precipitazioni e nello specifico, il manto nevoso sulle AlpiInfine ultimo indicatore è sicuramente conoscere la quantità di acqua prelevata dal fiume Po.

Ma andiamo con ordine, iniziando dalla portata del fiume. Per portata si intende la quantità di acqua che scorre in un determinato intervallo di tempo. Essa viene misurata in metri cubi al secondo,e stabilisce il volume di acqua che in un certo istante attraversa una data sezione.

Oppure si può, come in questo caso, fare riferimento al livello idrometrico del fiume. Per livello idrometrico si intende il livello del pelo libero dell’acqua misurato rispetto ad un determinato punto di riferimento, che corrisponde ad una certa portata.

Detto ciò, andiamo a vedere ed analizzare, in base ai dati di livello idrometrico, 5 stazioni dislocate lungo il percorso del fiume Po. In quest’analisi le stazioni ricadono in diverse zone e regioni attraversate dal PO. Nello specifico abbiamo scelto la stazione di Torino (Fig.1), Casale Monferrato (AL)Fig.2, Piacenza (Fig.3), Castelmassa (RO) Fig.4 e Pontelagoscuro (FE) Fig.5 quest’ultima a pochi chilometri dalla foce.

Delle stazioni prese come riferimento, si nota bene come il livello idrometrico è per 3 stazioni leggermente sotto il livello 0 di riferimento, per una stazione è fortemente inferiore e una sola superiore di diversi metri al livello di riferimento, ma generalmente in linea con i valori registrati l’anno scorso in questo stesso periodo.

Ovviamente non basta analizzare un periodo di tempo di un solo anno, per capire lo stato di siccità e di sofferenza di un fiume. Bisognerebbe analizzare un periodo di tempo molto più lungo, ed anche tutti i fattori di cambiamenti antropici e non, che sono avvenuti durante tutto questo periodo. In questo caso osservando il grafico di portata media del Po, nella serie storica che va dal 1921-1970 e quella tra il 2001-2020 con la media del 2021, si nota bene come i dati della portata sono per lo più costanti o addirittura superiori nei mesi che vanno da novembre a maggio, mentre sono sotto media per tutti i mesi estivi ed autunnali.

Media della portata fiume Po nel periodo1921-1970 e 2000-2020

Nello specifico nei mesi che vanno da maggio ad ottobre il trend della portata degli ultimi 22 anni risulta inferiore alla media del trend precedente, cioè del periodo 1921-1970. Mentre, come già detto risulta essere superiore al periodo 1921-1970 nei mesi che vanno da novembre ad aprile. Questo aumento di trend, che si riscontra nei mesi invernali nel periodo 2001-2020, non è giustificato dal fatto che le piogge sono aumentate. Anzi le piogge sono mediamente diminuite, come diminuita è la quantità di neve che cade sulle Alpi. E’ proprio la mancanza di neve, dovuta anche al costante aumento delle temperature medie, che fa si che ogni precipitazione avviene sotto forma di pioggia fino alle quote più alte, e di coseguenza tutta la pioggia diventa immediatamente diponibile per alimentare ed aumentare la portata del fiume.

Occorre ricordare appunto che tra i principali fattori che modificano la portata di un fiume grande come il Po, ci sono le precipitazioni, non solo relative alle piogge ma anche alla quantità di neve che cade nel periodo invernale lungo l’arco Alpino ed Appenninico del nord Italia. Neve importantissima non solo per i fiumi, ma sopratutto per le falde acquifere. Va precisato anche che mediamente le precipitazioni maggiori in Italia si verificano nel periodo autunnale e in quello primaverile.

Un altro fattore principale da tenere in considerazione è la quantità di acqua che giornalmente viene prelevata dal Po. Questo valore, combinato insieme a quello della precipitazione ed a quello della portata del fiume, riesce ad indicare il reale motivo della crisi idrica che sta attraversando il Po negli ultimi anni.

Prelievo fiume Po

Nello specifico analizzando i pochi dati relativamente all’uso e prelievo dell’acqua del Po, riferite ad una stima effettuata dall’autorità di bacino del fiume Po tra il 2009-2010, si nota come l’irrigazione incide in maniera determinante al prelievo di acqua, ed addirittura nei mesi estivi l’acqua concessa supera l’acqua disponibile. Ciò avviene perché viene estrapolata acqua direttamente dalle falde sotterranee. Tutto questo inevitabilmente crea successivamente uno scompenso che va a ricadere sulla portata generale e media del Po.

Utilizzo acqua del fiume Po

Va poi considerata la diminuzione delle precipitazioni, che negli ultimi anni sta interessando soprattutto il nord Italia, e di conseguenza la diminuzione della neve, l’aumento delle temperature medie e la cattiva distribuzione delle piogge durante l’anno.

In poche parole il fiume Po oltre ad avere visto negli ultimi anni un calo medio delle precipitazioni lungo il suo bacino idrografico, risulta essere stato sempre più privato di acqua a causa della continua richiesta per uso irriguo. Tale richiesta è incredibilmente aumentata specie negli ultimi 20 anni, per via di coltivazioni non adeguate al territorio e sempre più intensive.

In conclusione, possiamo dire che in base ai dati analizzati la crisi idrica del Po, è dovuta ad una risultanza di più fattori, che unito ad una cattiva gestione del fiume stesso, sta portando alla situazione drammatica che oggi vediamo.

È vero anche che il periodo in cui si registrano mediamente le precipitazioni più abbondanti è quello primaverile, quindi nella speranza che madre natura sia più generosa, la situazione potrebbe migliorare nel corso dei prossimi mesi, con la speranza che siano attuati anche dei piani di gestione e di misure maggiormente adeguate alla gestione del fiume e di tutto il territorio.

Risorse e riferimenti 

  • ArpaeER
  • Relazione autorità di bacino 
  • Rete di Monitoraggio idrografico AIPO

 

About the Author

- E' laureato in Scienze e Tecnologie Agroforestali ed Ambientali. E' divulgatore di climatologia e meteorologia, ma non tralascia altre tematiche scientifiche. Si occupa di gestione del territorio e tutela ambientale e collabora al controllo ed al monitoraggio delle patologie in ambito Fitosanitario. Contatti: fabio.chipino@geomagazine.it