Published On: Lun, Gen 22nd, 2024

Cosa accadrebbe ad un astronauta alla deriva nello spazio?

Se un astronauta dovesse trovarsi alla deriva nello spazio, l’idea comune di un congelamento istantaneo, spesso ritratto nella fantascienza, non corrisponde alla realtà scientifica. La ragione di ciò è legata ai principi fondamentali del trasferimento di calore e alle caratteristiche dello spazio interstellare.

Il trasferimento di calore può avvenire attraverso tre meccanismi principali: conduzione, convezione e irraggiamento. La conduzione e la convezione, che richiedono la presenza di materia, sono praticamente impossibili nello spazio vuoto, dove la mancanza di particelle impedisce il movimento termico. Il calore può essere trasferito solo attraverso processi radiativi, rallentando significativamente il processo di dispersione termica nello spazio.

Contrariamente alla rappresentazione comune, l’esposizione diretta nello spazio non congelerebbe rapidamente un astronauta. Poiché il congelamento richiede il trasferimento di calore, un astronauta esposto perderebbe calore solo attraverso il processo radiativo. Invece di un congelamento istantaneo, l’astronauta sperimenterebbe un rapido processo di decompressione a causa della mancanza di atmosfera. Questo fenomeno risulterebbe letale molto più velocemente rispetto al tempo necessario per morire per congelamento.

Questa dinamica sottolinea l’importanza di sfatare miti legati allo spazio e di comprendere la complessità delle leggi fisiche che regolano l’esperienza di un astronauta in un ambiente così ostile. Inoltre, evidenzia la necessità di considerare attentamente i dettagli scientifici nella rappresentazione degli scenari spaziali nelle opere di fantasia.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it