Published On: Ven, Ott 30th, 2020

Una violenta esplosione nel cosmo, forse dovuta alla fusione di protostelle massicce

Usando l’Atacama Large Millimeter / submillimeter Array (ALMA), gli astronomi hanno catturato una violenta esplosione da una regione del cielo che sta formando stelle massicce e che gli astronomi hanno chiamato G5.89-0.39 a causa delle sue coordinate galattiche. Tale esplosione è stata identificata utilizzando l’emissione di onde millimetriche da due semplici molecole, il monossido di carbonio (CO) e il monossido di silicio (SiO).

Sembra che l’esplosione sia avvenuta circa 1.000 anni fa e abbia liberato una grande quantità di energia. Sebbene l’energia rilasciata sia inferiore a quella prodotta dalle supernove che si verificano alla fine della vita delle stelle massicce, questa esplosione è stata inaspettata in queste primissime fasi.

Le osservazioni di ALMA hanno rivelato una trentina di “proiettili” molecolari, che fluiscono radialmente verso l’esterno. I moti sembrano essere di natura impulsiva, si verificano in un solo istante, e indicano una regione ionizzata eventualmente formata dalle alte temperature dovute all’esplosione. “Ciò che è intrigante è che non ci sono stelle giovani massicce conosciute al centro dell’esplosione“, dice Masao Saito un astronomo del NAOJ.

Le giovani stelle massicce sono probabilmente migrate dal loro luogo di nascita dopo una violenta interazione dinamica. Poiché queste si formano sempre in ammassi, tali interazioni possono essere abbastanza comuni. La natura esplosiva impulsiva di questo deflusso è fondamentalmente molto diversa dal costante deflusso molecolare dalle stelle simili al sole.

Si suggerisce che questo tipo di deflussi esplosivi sia alimentato dalla liberazione dell’energia gravitazionale associata alla formazione di un sistema binario di stelle massicce in fase di fusione protostellare“, spiega Paul Ho, Distinguished Research Fellow, Academician of Academia Sinica. G5.89-0.39 è il secondo chiaro esempio di questa nuova famiglia di flussi molecolari legati alla formazione di un ammasso di stelle massicce.

La natura impulsiva di questo deflusso esplosivo e la breve durata di questa fase di deflusso possono rendere la rilevazione un fenomeno raro.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it