Published On: Ven, Gen 8th, 2021

La Terra sta ruotando più velocemente

Sin dagli albori dell’umanità la Terra ha seguito in modo estremamente coerente la durata del giorno e della notte. In effetti, le variazioni a cui tale movimento è soggetto assumono carattere quasi irrilevante (millisecondi) senza l’ausilio di strumenti di verifica.

Nonostante gli scienziati planetari abbiano capito attraverso gli orologi atomici che la rotazione planetaria è più variabile di quanto si pensasse, la lunghezza di un giorno ha assunto valori standard di 24 ore, ossia 86.400 secondi.

Tuttavia, la Terra ora sta ruotando sul suo asse più velocemente, ad una velocità mai riscontrata da quando esistono rilevazioni, tanto che il 19 Luglio scorso è stato registrato il giorno più breve (1.4602 millisecondi in meno rispetto alla media).
Un fenomeno che va in controtendenza rispetto alle precedenti osservazioni, che avevano notato un rallentamento graduale.

Sono molti i fattori che possono influenzare la rotazione del nostro pianeta: i principali sono dovuti all’attrazione lunare e solare. Qualche scienziato ha cominciato a chiedersi quanto possa influire il cambiamento climatico in corso, mentre altri hanno già suggerito di passare dall’ora solare a quella atomica.

UNA ROTAZIONE COMPLETA: IL GIORNO

Il terminatore o zona crepuscolare

La Terra ruota su se stessa intorno ad un asse immaginario, detto asse di rotazione, che passa per i poli.
Il moto di rotazione della Terra è un moto uniforme, che avviene da ovest verso est, cioè in senso antiorario e la velocità angolare del nostro pianeta (che governa il ciclo), dovendo esso descrivere ogni giorno un angolo di 360° attorno al proprio asse, è costante.

Ciascun punto della superficie terrestre, invece, percorre in un giorno una circonferenza che è più o meno lunga a seconda della latitudine, perciò con una velocità lineare diversa: essa è nulla ai poli, ma aumenta progressivamente avvicinandosi all’equatore. A 50° di latitudine è di circa 1000 Km/h, ed è massima all’equatore, circa 1700 Km/h.

L’intervallo di tempo in cui la Terra compie una rotazione completa attorno al proprio asse, viene chiamato giorno.

Poiché nello spazio manca un punto fermo a cui riferire il periodo di durata di tale movimento, per calcolarlo si possono ritenere fissi, a causa della loro enorme distanza, il Sole o le altre stelle; i tempi che ne risultano sono nei due casi diversi.

Se si prendono come punti di riferimento le stelle, la lunghezza del giorno è data dall’intervallo di tempo che intercorre tra due successivi passaggi della stella considerata sul meridiano del luogo e si parla di giorno sidereo; la durata di questo intervallo di tempo è praticamente costante, ed è di 23 ore, 56 minuti e 4 secondi.

Se si prende, invece, come punto di riferimento il Sole, e si considera l’intervallo di tempo tra due passaggi consecutivi di esso sullo stesso meridiano, si parla di giorno solare e la sua durata non costante tutto l’anno.

GIORNO SOLARE E GIORNO SIDEREO

La durata del giorno sidereo ha un valore minore rispetto a quella del giorno solare. I due intervalli di tempo non coincidono e la loro differenza è variabile, perché bisogna tener conto del fatto che la Terra, mentre compie una rotazione, si muove anche intorno al Sole.

Questo spostamento non è apprezzabile quando il punto di riferimento è una stella fissa, poiché la sua distanza dalla Terra è molto elevata, per cui si può ritenere che il giorno sidereo corrisponda esattamente al tempo che la Terra impiega per compiere una rotazione completa.

Se, invece, la stella a cui ci si riferisce è il Sole, allora lo spostamento della Terra lungo la sua orbita non è trascurabile ed è necessario un intervallo di tempo maggiore per compiere una rotazione completa. Il giorno solare è quindi più lungo del giorno sidereo, e la differenza è in media di 4 minuti.

La durata del giorno solare vero non è costante durante l’anno, a causa dell’eccentricità dell’orbita terrestre.

Ciò rende variabile la durata del giorno solare di qualche secondo nel corso dell’anno, poiché la Terra, a seconda del punto dell’orbita in cui si trova, deve percorrere nello stesso intervallo di tempo spazi di orbita più o meno lunghi.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it