Published On: Mar, Apr 5th, 2022

L’uomo riuscirà a raggiungere altre stelle?

Costruire un’astronave interstellare è oggi considerata fantascienza. L’obiettivo è stato ampiamente raggiunto ad Hollywood, “la mecca del cinema”, dove ogni desiderio può divenire realtà. Tuttavia, la vita reale prevede difficoltà di cui tenere conto, anche se il progresso tecnologico non si pone particolari limiti. Ma andiamo con ordine.   

Innanzitutto è lecito chiedersi se gli esseri umani saprebbero dove dirigersi. La principale priorità di scelta sarebbe la possibilità che questa stella possa avere un sistema planetario capace di ospitare la vita. Gli esperti quindi opterebbero per alcuni pianeti che siano alla giusta distanza dal loro “sole”, affinchè ci possano essere le condizioni ideali per la vita.

Ma ciò non sarebbe l’unico requisito. Un altro criterio molto importante è la distanza dell’eventuale sistema planetario dalla Terra, perché maggiore sarebbe la sua distanza più difficile sarebbe raggiungerlo. Il sistema stellare più vicino è quello di Alpha Centauri, distante “solamente” 4,4 anni luce dal nostro sistema solare. Tuttavia, sapendo che un anno luce equivale a circa 10.000 miliardi di Km, ci rendiamo subito conto che anche in questo caso le difficoltà al momento sono insuperabili.

Credit: JPL NASA

Attualmente l’oggetto artificiale più lontano da noi è la sonda Voyager, che sta viaggiando a 61.000 Km/h e che si trova alla periferia del nostro sistema solare. A primo impatto potrebbe sembrare una velocità elevatissima se considerassimo le velocità a cui siamo abituati sulla Terra, ma tenendo in considerazione queste distanze ci accorgiamo come sia ancora troppo, ma troppo piccola. La luce viaggia a 300.000 Km/s, e per arrivare sino a noi da Alpha Centauri impiega ben 4 anni e mezzo circa. Capiamo quindi che per una vera missione interstellare gli scienziati dovrebbero sviluppare nuovi mezzi di propulsione, magari nucleare. In effetti, se anche il veicolo fosse in grado di viaggiare fino al 15% della velocità della luce, il punto più lontano che potrebbe raggiungere in 100 anni sarebbe di circa 15 anni luce.

Il sistema di Proxima Centauri

Una distanza che lascia tante opzioni di scelta. Entro tale distanza dal Sole ci sono infatti decine di stelle conosciute in vari sistemi stellari separati. Di queste stelle, due in particolare sono note per avere al loro seguito un sistema planetario lungo l’orbita. Una è chiamata Epsilon Eridani e dista 10,5 anni luce di distanza. E’ nota per avere un pianeta con massa superiore di 1,5 quella di Giove. La seconda è chiamata GJ 674. Dista 14,8 anni luce dalla Terra, che è quasi al limite della destinazione prevista, ma che potrebbe ancora rientrare in un eventuale progetto futuro.

Senza dimenticare Alpha Centauri, attorno al quale non sono stati scoperti dei pianeti (la percentuale che esistano è molto bassa). Insomma, questi discorsi potrebbero sembrare affrettati. O forse no. Anche perché un tempo nessuno avrebbe scommesso che l’uomo potesse guardare la Terra dall’esterno. Saranno forse i nostri pronipoti a beneficiarne. Se saremo bravi a non estinguerci. 

Un vincitore è solo un sognatore che non si è mai arreso (Nelson Mandela)  

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it