Published On: Lun, Ott 31st, 2022

Caldo anomalo in Europa: un “vantaggio” che nasconde insidie

I valori anomali di temperatura registrati in Europa (e non solo) portano allegria tra i turisti, ma suscitano preoccupazione tra gli ambientalisti e i climatologi.
Vaste aree del continente, dalla Spagna alla Svezia, passando per l’Italia, il Regno Unito e la Germania, tanto per citarne alcune, stanno sperimentando anomalie termiche importanti.
Situazione resa ancor più drammatica dall’estate 2022, caratterizzata da ondate di caldo ripetute in gran parte del continente. Secondo gli scienziati si tratta di un segno inequivocabile dell’accelerazione del cambiamento climatico.

Il mese non è ancora terminato, ma possiamo già affermare senza timore di smentite che sarà il più caldo (in Spagna) dal 1961, ossia da quando è iniziata la raccolta dei record“, ha affermato Ruben del Campo del servizio meteorologico Aemet.
Se si prendono in considerazione i dati estrapolati dalle ricostruzioni storiche – ha aggiunto – lo scorso mese sarà stato l’ottobre più caldo della Spagna per un intero secolo“.
Uno, due giorni sopra i 30 gradi è normale”, ha spiegato del Campo, “ma tanti giorni, no. Queste sono temperature estive“.

Caldo e incendi

Venerdì mattina, la località settentrionale di San Sebastian ha visto la temperatura raggiungere i 30,3°C alle 8:30, ben al di sopra della media stagionale. Con gli incendi boschivi dei giorni scorsi nella regione basca, di cui San Sebastian fa parte, le autorità hanno vietato barbecue e fuochi d’artificio per ridurre al minimo i rischi.
Il caldo fuori stagione ha portato una nuova parola nel lessico spagnolo – “verono” – un amalgama di verano (estate) e otono (autunno).
E ha lasciato del Campo a evidenziare una “notevole accelerazione” nel cambiamento climatico nell’ultimo decennio, esponendo la Spagna a una crescente desertificazione.
Secondo il Climate Central, le città spagnole di Madrid, Barcellona, ​​Valencia e Saragozza sono tra le prime 10 città europee più colpite dal riscaldamento globale, secondo i dati degli ultimi 12 mesi.

DALLA SPAGNA ALLA SVEZIA

La vicina Francia, come la Spagna, ha visto un ottobre più caldo del normale. Ma anche più a nord, in Svezia, la città meridionale di Kristianstad ha raggiunto il valore record per il periodo di 19°C.
Nel sud-ovest della Francia, che ha subito danni diffusi da incendi boschivi in ​​estate durante ripetute ondate di caldo, Meteo France ha affermato che venerdì le temperature si sono avvicinate ai 30 gradi.
In Belgio, la capitale Bruxelles ha registrato una massima di 24°C, ben 10 gradi in più rispetto alla norma per la fine di ottobre.
Il Met Office britannico ha osservato mercoledì una mite temperatura di 20,5°C, più vicina a quella che normalmente si verifica alla fine di agosto piuttosto che alla fine di ottobre.
Un fronte caldo proveniente dal sud-ovest del continente ha giovato anche alla Germania, che gode di temperature più in linea con l’estate rispetto all’inizio di novembre.

Difficile credere che sia la fine di ottobre, poiché gran parte dell’Europa (e del Nord Africa) vede un caldo insolito“, ha twittato venerdì l’Organizzazione meteorologica mondiale.

VALORI ANOMALI

Per Ruben del Campo, alcune persone potrebbero vedere un vantaggio derivante dalla possibilità di non accendere il riscaldamento (anche a causa dei prezzi esorbitanti delle bollette) o di poter gestire una gita fuori stagione.

Ma in realtà, le conseguenze non sono buone“, ha detto, notando i bassi livelli di invasato netto nei bacini idrici: una cattiva notizia per la Spagna, la cui agricoltura intensiva fornisce all’Europa una buona parte della sua frutta e verdura. Fiumi e laghi sono ovunque sotto i livelli medi a causa della persistente presenza di alta pressione di matrice africana.
La scorsa settimana i livelli dei giacimenti spagnoli sono scesi al 31,8% della capacità rispetto alla media stagionale decennale del 49,3%.

Molti turisti che hanno presso d’assalto le spiagge di Barcellona hanno affermato di essere consapevoli dell’aspetto negativo, ma il fattore che preoccupa è che la gente è addirittura contenta di tali valori. Probabilmente perché non conosce le conseguenze che tale situazione potrebbe causare agli ecosistemi, compresa la vita umana.
Il riscaldamento climatico infatti riguarda tutti noi, e anche con piccoli gesti dovremmo tutti contribuire a salvaguardare quel delicato equilibrio che consente la vita sul nostro pianeta.

ANOMALIE TERMICHE NEL MEDITERRANEO

Ne parlammo in un articolo del nostro Giuseppe Cutano ancor prima della terribile alluvione delle Marche, di cui riportiamo qui uno stralcio, e che oggi conferma il suo enorme valore. 

Le temperature elevate e prolungate di questa estate hanno portato ad un aumento delle temperature delle acque del Mediterraneo. Come molti sapranno l’acqua ha una inerzia termica maggiore rispetto alla roccia, dunque ci mette più tempo a scaldarsi, ma anche più tempo a raffreddarsi.

Questo fenomeno ha in genere degli aspetti positivi per noi e permette di mitigare le temperature delle località vicino al mare grazie alle brezze. Un altro esempio è la cosiddetta corrente del golfo che scaldandosi nel mar dei Caraibi si sposta verso l’Atlantico portando effetti termici sull’Europa del Nord mantenendola più tiepida. Infatti, nel Nord America, alle stesse latitudini di Londra, è molto più freddo.

Tornando al fenomeno fisico in sé, l’energia solare assorbita dalle acque del mare durante l’estate viene poi rilasciata lentamente durante l’autunno. Più energia solare sarà stata assorbita e accumulata, a causa delle temperature elevate, più la temperatura stessa del mare sarà elevata per lungo tempo fino alle porte dell’inverno. 

Cosa comporta questo fenomeno? Può comportare che quando inizia l’instabilità autunnale, dovuta all’avvio della stagione più fresca, iniziano ad arrivare i primi fronti freddi dall’Atlantico. Quando queste masse fredde che giungono da nord incontrano le masse calde e umide sul Mediterraneo si crea un forte differenziale termico che porta ad elevate precipitazioni, spesso accompagnate da fulminazioni.

Area ciclonica sulla Sardegna (Credit Meteo Sardegna)

Cosa può dunque succedere? Può succedere che questa energia si dissipi piano piano se non arrivano grandi depressioni (basse pressioni elevate sul Mediterraneo occidentale), ma potrebbero invece generarsi intense precipitazioni in particolare nelle aree del Centro Nord e del Nord Ovest. 

Con un territorio vulnerabile come il nostro non è difficile dunque aspettarsi che le piene di fiumi e torrenti e le colate detritiche possano portare danni.

Sul tema del rischio idraulico-geologico purtroppo si parla poco ultimamente, ma non solo di questo. L’argomento si ripropone solo dopo eventuali eventi estremi, ma poi, dopo qualche mese, torna tutto nel dimenticatoio. Bisognerebbe invece lavorare in prevenzione e in tempi di cambiamenti climatici i fenomeni potrebbero acutizzarsi rispetto al passato e quindi va focalizzata una attenzione maggiore. Dunque facciamo anche noi del nostro meglio tenendoci informati in caso di condizioni meteo avverse e sensibilizziamo le persone ad adottare comportamenti sicuri e le amministrazioni affinché attuino tutti gli strumenti di protezione che abbiamo a disposizione. 

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it