Published On: Gio, Feb 23rd, 2023

Siccità al Nord Italia: l’isola di San Biagio, sul Lago di Garda, raggiungibile a piedi

Punteggiata di cipressi e spiagge bianche rocciose, l’isola di San Biagio, sulle sponde del Lago di Garda, era in passato accessibile solo in barca. Ora, i turisti possono raggiungerla con una passeggiata attraverso un percorso rialzato rispetto alle acque.
Ed è subito pic-nic sotto un timido sole invernale, con tanto di tavolini in legno e con i più piccoli intenti ad arrampicarsi sugli scogli.

Il lago di Garda ai minimi permette di raggiungere a piedi l’isola di San Biagio

Uno spettacolo naturale bello ma triste, condito dall’assenza di neve sui monti circostanti. Il più grande lago d’Italia è al livello più basso degli ultimi 30 anni, con la linea di galleggiamento sino a 70 cm al di otto della media degli ultimi decenni.

E’ la siccità che sta colpendo indistintamente le aree settentrionali, ben visibile anche nel fiume Po, nel Lago Maggiore e nel lago di Como e che già durante la scorsa estate ha causato gravi danni ai raccolti.

Da questa situazione ne sta traendo vantaggio il piccolo comune di Manerba del Garda, divenuto un’attrazione fuori stagione. Ma si tratta di una spinta temporanea, dal momento che dalla primavera sarà necessario dragare i porti per consentire l’accesso alle barche turistiche.

Il lago di Garda ai minimi permette di raggiungere a piedi l’isola di San Biagio

Il lago di Garda sta mostrando aree che normalmente si trovano sott’acqua: affiorano infatti le Grotte di Catullo, i resti di una villa romana edificata sulla penisola di Sirmione, una parte della quale è emersa grazie all’abbassamento del livello delle acque.

I funzionari tengono a sottolineare che le normali attrazioni del lago rimangono. Il lago, fortunatamente, ha una profondià di 136 metri, per cui è ancora possibile fare surf, vela o qualsiasi attività già svolta.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it