Published On: Mer, Mar 29th, 2023

TOI-4603 b, il nuovo esopianeta gigante rilevato dal telescopio TESS

Un team di astronomi del Physical Research Laboratory (PRL), ha rilevato un nuovo esopianeta in orbita attorno a una stella lontana. Designato TOI-4603 b, ha la particolarità di avere le dimensioni simili a quelle di Giove (raggio 1,04 superiore), una massa 12,89 volte più grande ed una temperatura di equilibrio di 1677 gradi Kelvin. Si tratta della temperatura che il pianeta raggiungerebbe se fosse un corpo nero, riscaldato soltanto dal proprio sole. In questo modello, non è considerata l’eventuale presenza di un’atmosfera e la temperatura calcolata è attribuita ad una superficie idealizzata del pianeta.

Si tratta quindi di uno degli esopianeti giganti più massicci e densi conosciuti fino ad oggi, scoperto con l’ausilio del telescopio spaziale TESS, grazie alla quale sono stati confermati 3.031 nuovi pianeti extrasolari.

Il pianeta orbita intorno ad una stella sub-gigante di tipo F chiamata TOI-4603 (HD 245134) in 7,24 giorni, dalla quale dista 0,09 Unità Astronomiche. Inoltre, la sua orbita appare eccentrica, con un livello pari a 0,325. Secondo gli astronomi, questa scoperta, insieme a una separazione orbitale relativamente piccola, suggerisce che il pianeta stia probabilmente subendo la cosiddetta migrazione di marea ad alta eccentricità (HET), una dispersione gravitazionale dovuta a un altro pianeta o stella.

La sua stella è relativamente luminosa e ruota molto velocemente. E’ circa 2,72 volte più grande del Sole, mentre la sua massa è di circa 1,75 masse solari. L’età di TOI-4603 è stimata in quasi due miliardi di anni e la sua temperatura effettiva è di 6.189 gradi Kelvin.

Vista l’enorme distanza che ci separa dal corpo celeste, la scoperta è stata effettuata grazie alla tecnica del transito, che comporta una variazione di luminosità della stella al passaggio prospettico dell’esopianeta rispetto alla nostra visuale. La natura planetaria di questo segnale è stata confermata dalle successive misurazioni della velocità radiale effettuate con gli spettrografi PARAS (PRL Advanced Radial-velocity Abu-sky Search) e TRES (Tillinghast Reflector Echelle Spectrograph).
La scoperta dettagliata è stata pubblicata su arXiv.

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- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it