Published On: Mer, Nov 8th, 2023

Euclid alla ricerca dei segreti dell’universo: le prime immagini

La missione Euclid, condotta sotto la guida dell’ESA e con il coinvolgimento della NASA, ha condiviso martedì 7 novembre le sue prime cinque immagini scientifiche, aprendo così la strada a un’importante fase di esplorazione dell’universo. Euclid si propone di investigare i segreti della materia oscura e dell’energia oscura, e le nuove immagini sono un primo assaggio di quello che ci aspetta. Gli scatti sono caratterizzati da colori vivaci, offrendo uno sguardo affascinante del cosmo.

L’osservatorio Euclid si prepara ora a condurre normali operazioni scientifiche all’inizio del 2024, e si prevede che le scoperte che farà avranno un impatto significativo sulla comunità scientifica a livello globale. Grazie alle conoscenze che arriveranno dalla missione, la NASA e l’ESA costruiranno un nuovo telescopio spaziale: il Roman Nancy Grace, attraverso il quale si aprirà una nuova era nella cosmologia. Il telescopio Roman studierà anche l’energia oscura in modi complementari a Euclid, sfruttando le scoperte della missione precedente.

LA MISSIONE

Crediti: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, elaborazione delle immagini di J.-C. Cuillandre (CEA Parigi-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO

Euclid, lanciato il 1 luglio da Cape Canaveral, in Florida, ha percorso quasi un milione di miglia per raggiungere la sua posizione di osservazione. Dopo una fase di messa in servizio per testare gli strumenti e altri componenti, il telescopio spaziale è ora operativo.

La NASA, in particolare il Jet Propulsion Laboratory nel sud della California, ha contribuito con un hardware fondamentale per uno degli strumenti della navicella spaziale. La NASA, ha inoltre creato un centro dati scientifico negli Stati Uniti, e i team scientifici della stessa agenzia collaboreranno con gli scienziati di Euclid nello studio dell’energia oscura, dell’evoluzione delle galassie e della materia oscura.

La missione prevista durerà sei anni, durante la quale produrrà la mappa 3D più estesa dell’universo mai realizzata, coprendo quasi un terzo del cielo e includendo miliardi di galassie situate fino a 10 miliardi di anni luce dalla Terra. La capacità di osservare ampie porzioni del cielo in modo efficiente e con alta risoluzione differenzia Euclid da telescopi mirati come il James Webb Space Telescope della NASA, che si concentra su aree più piccole ma offre immagini ad alta risoluzione. Euclid può vedere un numero maggiore di galassie in ciascuna immagine rispetto alle missioni di rilevamento precedenti.

L’OBIETTIVO CHIAVE

Crediti: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, elaborazione delle immagini di J.-C. Cuillandre (CEA Parigi-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO

Un obiettivo chiave della missione è studiare l’energia oscura, il misterioso motore dietro l’espansione accelerata dell’universo. Gli scienziati cercheranno anche di mappare la presenza della materia oscura, un’altra componente misteriosa dell’universo che è cinque volte più diffusa della materia “normale.” La distribuzione della materia oscura su vasta scala nell’universo potrebbe offrire indizi fondamentali per comprendere come l’energia oscura influisce sull’espansione dell’universo.

La missione Nancy Grace Roman della NASA completerà lo studio dell’energia oscura in modo complementare a Euclid, fornendo immagini ad alta risoluzione di centinaia di milioni di galassie e scrutando ancora più indietro nel passato dell’universo. La missione Roman è prevista per il lancio entro maggio 2027.

I dati delle nuove immagini di Euclid sono ora disponibili alla comunità scientifica, e si prevede che seguiranno articoli scientifici. La banca dati crescerà man mano che la missione procede, con nuovi lotti di dati rilasciati annualmente e accessibili alla comunità scientifica globale tramite gli archivi scientifici ospitati presso il Centro europeo di astronomia spaziale dell’ESA in Spagna.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it