Published On: Dom, Apr 12th, 2020

Alberi e arbusti, guardiani essenziali e silenziosi

Per circa 400 milioni di anni gli alberi sono stati guardiani gravi e silenziosi di ogni cosa che vivesse sotto di loro. Hanno fornito riparo dal sole e rifugio contro vento e pioggia; prodotto ossigeno grazie alle loro foglie, arricchito il suolo e fornito cibo, casa e rifugio per una grande varietà di esseri selvatici. Essi hanno fornito un incessante piacere allo sguardo, rasserenato lo spirito e fornito uno dei più preziosi materiale da costruzione.

Le foreste tropicali. Immagine di pubblico dominio

Gli alberi e le piante verdi traggono energia dalla luce e ricambiano producendo nutrimento, ossigeno e acqua, e nonostante tutte le piante abbiano foglie, germogli, fiori e frutti, solo alberi e arbusti hanno organi legnosi. A loro volta, gli alberi si distinguono dagli arbusti essendo composti da un unico tronco legnoso da cui si dipartono i rami, formando la chioma, a differenza dei rami dell’arbusto che si innalzano al livello del terreno formando una chioma senza tronco. Entrambi, come detto, hanno la capacità di produrre legno grazie ad un sottile strato di cellule, posto appena sotto la corteccia, che prende il nome di cambio.

Ogni anno, il cambio produce nuovo legno nel loro interno e uno strato di tessuto conduttore, detto floema, all’esterno. Finché vivono, alberi e arbusti continuano a crescere. Il tronco e i rami si ingrossano e i germogli si allungano. L’impressione di immobilità che forniscono a chi li osserva nasconde un’intensa vita interiore; grandi quantità d’acqua ricche di elementi minerali, scorrono dalle radici alle foglie poste più in alto. La linfa, scende lungo il floema, raggiungendo ogni parte dell’albero. Ogni albero e arbusto è una delle più ricche banche di energia che immagazzina nutrimento nei tessuti e che alla fine restituisce tutto alla terra decomponendosi, arricchendo notevolmente il suolo a cui rimane radicato tutta la vita.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it