Published On: Ven, Mar 12th, 2021

Un buco nero in movimento nel centro di una galassia

La stragrande maggioranza dei buchi neri supermassicci non risultano in movimento nel cosmo. La loro massa pari a milioni di volte quella del Sole, infatti, li rende così pesanti che necessiterebbero di una “spinta” notevole.

Tuttavia, esistono delle eccezioni, come dimostra l’oggetto rilevato dai ricercatori del Center for Astrophysics Harvard e Smithsonian.
In realtà che i buchi neri supermassicci potessero vagare è noto da tempo, ma rilevarne il movimento non si può certo dire che sia un’impresa semplice.

L’astronomo Dominic Pesce e i suoi collaboratori hanno lavorato per cinque anni confrontando le velocità di 10 galassie e dei rispettivi buchi neri nei rispettivi nuclei. Hanno scelto specificamente quelli che contenevano acqua nei loro dischi di accrescimento.

MASER

L’acqua orbitante attorno al buco nero produce un raggio di luce simile a un laser che opera nella regione delle mircoonde dello spettro elettromagnetico. E’ noto come maser, acronomo di Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation, ovvero Amplificazione di microonde tramite emissione stimolata di radiazioni.

Rappresentazione di un buco nero

Studiati con una rete combinata di antenne radio utilizzando la tecnica dell’interferometria a base molto ampia (VLBI), i maser possono aiutare a misurare la velocità di un buco nero in modo molto preciso.

La tecnica ha aiutato il team a determinare che nove dei 10 buchi neri supermassicci erano a riposo, ma uno sembrava essere in movimento.

Situato a 230 milioni di anni luce dalla Terra, il buco nero si trova al centro di una galassia chiamata J0437 + 2456. La sua massa è circa tre milioni di volte quella del nostro Sole.

Grazie alle osservazioni condotte con gli Osservatori di Arecibo e Gemini, si è scoperto che il buco nero supermassiccio si sta muovendo con una velocità di circa 177.000 Km/h all’interno della galassia. Cosa stia causando il movimento non è noto, ma il team sospetta due possibilità:

  • la conseguenza della fusione di due buchi neri supermassicci.
  • il buco nero potrebbe essere parte di un sistema binario, dove uno dei due oggetti potrebbe essere non rilevabile dalle osservazioni radio a causa della sua mancanza di emissione di maser.

Un nesso di difficile risoluzione che necessita di ulteriori osservazioni. I risultati sono stati pubblicati sull’Astrophysical Journal.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it