Published On: Mer, Mar 1st, 2023

WMO: dopo tre anni si attende il ritorno di El Niño

Dopo tre anni dominati dal fenomeno climatico La Niña, che ha influenzato temperatura e precipitazioni in diverse aree del mondo, ora sarebbe in procinto di svilupparsi la sua controparte: El Niño. E’ quanto si legge sul sito della WMO, l’organizzazione intergovernativa di carattere tecnico che si occupa di meteorologia e che comprende 191 Stati membri e Territori.

Le probabilità che ciò accada aumentano nei prossimi mesi, sino al 55% che si sviluppi tra Giugno e Agosto, anche se è bene ricordare l’elevata incertezza a cui i modelli devono far fronte in questo genere di previsioni. Tuttavia, è estremamente probabile che prima del suo avvento le condizioni risultino “neutre”, caratterizzate cioè da alta pressione sul settore orientale dell’oceano e bassa pressione nel settore ovest, con i consueti venti orientali (alisei).

L’effetto del raffreddamento prodotto dal fenomeno La Niña ha frenato temporaneamente l’aumento delle temperature globali, anche se gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati“, ha affermato il segretario generale dell’OMM Prof. Petteri Taalas. “Se ora dovessimo entrare in una fase di El Niño, è probabile che ciò alimenti un altro picco“, ha poi aggiunto.

Il 2016 è stato l’anno più caldo a livello globale

In effetti il 2016 è attualmente l’anno più caldo a livello globale, a causa della combinazione di El Niño e del cambiamento climatico. C’è una probabilità del 93% che almeno un anno fino al 2026 sia il più caldo mai registrato, e una probabilità di 50:50 che la temperatura globale raggiunga temporaneamente 1,5°C al di sopra dell’era preindustriale, secondo uno studio condotto l’anno scorso dal Met Office.

La Niña – si legge sul sito – è stata associata alla persistente siccità nel Grande Corno d’Africa e in gran parte del Sud America, nonché a precipitazioni superiori alla media nel sud-est asiatico e in Australasia. Si tratta di oscillazioni che si verificano naturalmente, ma in un contesto di cambiamento climatico di origine antropica esse rendono il nostro clima più estremo.

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it