Published On: Dom, Mar 12th, 2023

Inquinamento da plastica negli oceani su livelli senza precedenti

Nel 1950 in tutto il mondo venivano prodotte solo due milioni di tonnellate di plastica. Oggi, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista PLOS One, sulla superficie degli oceani sono presenti circa 170 trilioni di frammenti, tanto da richiedere un trattato internazionale legalmente vincolante per fermare i rifiuti nocivi.
E’ un problema persistente che non solo pone in pericolo le specie marine, frequentemente impigliate nelle reti da pesca o alle prese con l’ingerimento di microplastiche, ma anche gli esseri umani, al vertice della catena alimentare.

LO STUDIO

Plastica sulle spiagge

Prelevando campioni di plastica da più di 11.000 stazioni in tutto il globo, Mediterraneo incluso, i ricercatori si sono concentrati al quarantennio 1979-2019, riscontrando un incremento esponenziale dal 2005 a causa dell’assenza di politiche adeguate e al rapido aumento della produzione.
Tra gli oggetti maggiormente presenti, reti da pesca e boe, lasciati cadere accidentalmente, ma anche vestiti, pneumatici per auto e plastica monouso nei pressi delle coste.

PASSATO E FUTURO

Secondo le attuali tendenze, l’uso di plastica raddoppierà entro il 2050, raggiungendo 451 milioni di tonnellate all’anno, secondo il rapporto prodotto congiuntamente da Economist Impact e The Nippon Foundation.

Il riciclaggio, anche nei paesi con sistemi avanzati di gestione dei rifiuti, ha fatto poco per aiutare il problema dell’inquinamento, poiché solo una piccola percentuale di plastica viene adeguatamente riciclata. Spesso e volentieri, infatti, essa finisce nelle discariche, mal gestite.

Eppure, tra il 1990 ed il 2005 grazie all’accordo legalmente vincolante tra 154 paesi (Trattato MARPOL, 1988), raggiunto per porre fine allo scarico di materiale plastico dalle flotte navali, pescherecce e marittime, si assistette ad una diminuzione controllata.

LA SVOLTA?

Ora, l’aumento produttivo degli ultimi anni pone la necessità di un nuovo accordo di ampio respiro non solo per ridurre la produzione e l’uso della plastica, ma anche per gestirne lo smaltimento.

L’anno scorso 175 nazioni hanno concordato di porre fine all’inquinamento da plastica nell’ambito di un accordo delle Nazioni Unite, che potrebbe essere finalizzato già il prossimo anno. Tra le azioni chiave in fase di negoziazione vi sono un divieto globale della plastica monouso, il regime “chi inquina paga” e una tassa sulla nuova produzione di plastica.

PER APPROFONDIRE:

About the Author

- Giornalista scientifico, iscritto all'ordine nazionale dal 2013, si occupa di cronaca scientifica dal 2011, anno di inizio del praticantato. Dal 2007 al 2014 ha condotto degli studi mesoclimatici sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica e sull’esondazione del cold air pool. Contatti: renato.sansone@geomagazine.it